Giusto nella giornata di ieri, Christian Horner era presente al lancio della RB20, nonostante su di lui ci fossero accuse pesanti riguardo a un comportamento inappropriato sul luogo di lavoro. Lui era lì tranquillo, come se nulla fosse, e si è professato innocente ogni volta che usciva l'argomento. (Tra l'altro, si dice che ai giornalisti fosse stato detto di non forzare troppo la mano, pena l'essere banditi dal fare domande alla squadra per tutta la stagione).
Oggi, invece, è arrivato dall'Olanda un altro passo nel caso: il giornalista Erik Van Haren ha affermato che il motivo dell'inchiesta e dell'interrogatorio fossero proprio scandali di natura sessuale, e ci sarebbero prove a sostenere i messaggi incriminati mandati alla dipendente. La dinamica è durata per lungo tempo prima che la donna trovasse il coraggio, nel dicembre 2023, di denunciare.
Si è cercato in tutti i modi di insabbiare la vicenda. In primo luogo sono uscite voci riguardo al fatto che l'investigazione fosse causata da una discrepanza sede centrale della Red Bull in Austria, con Helmut Marko o persino con Jos Verstappen. Inoltre, il giornalista ha aggiunto che gli avvocati del britannico avevano cercato di corrompere la ragazza, proponendo £650.000, ossia circa 760.000 euro, per farla stare in silenzio. E ora, invece, i messaggi del CEO della Red Bull Racing sono in mani anche di altre persone importanti nel mondo della Formula 1, e per Horner la questione è sempre più spinosa.
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