Calma: ecco perché la Ferrari non ha sbagliato a cacciare Sainz per Hamilton
Dopo la fantastica prestazione di Carlos Sainz al GP d'Australia, sul web in molti si sono chiesti se la Ferrari abbia sbagliato a sostituirlo con Hamilton per il 2025. Vi spiegheremo perché non è così, o almeno non ancora.

25/03/2024 20:00:00 Tempo di lettura: 6 minuti

La fantastica prestazione di Carlos Sainz al GP d'Australia ha puntato i riflettori sulla Ferrari. In molti si sono chiesti: "È stato un errore prendere Hamilton al suo posto per il 2025?", ma vi spiegheremo perché non si può rispondere affermativamente alla domanda, o quantomeno non ancora.

Un grande Sainz, ma è sempre così?

Lo spagnolo ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio a Melbourne, con una guida da vero fenomeno per tutto il weekend, nonostante lo stato di convalescenza in cui si trovava, essendo postumo di un'operazione per l'appendicite.

Non bisogna salire, però, dal treno sempre pronto a partire in F1: quello di valutare la bravura di un pilota in base all'ultima gara disputata.

Sainz, infatti, ha portato a termine tantissimi weekend positivi, ma anche tanti altri negativi. D'altronde, nessun pilota riesce a stupire e perfomare ogni singolo Gran Premio.

Ci sono i periodi di forma, i circuiti a favore, il feeling con la vettura dopo gli aggiornamenti. Insomma, diversi fattori influiscono sulle prestazioni di un pilota.

Basti pensare che dopo il successo di Singapore dello scorso settembre, Carlos è sempre stato battuto da Charles negli otto weekend successivi, sia in qualifica che in gara.

Insomma, la Ferrari ha in squadra due piloti molto talentuosi, su questo non c'è dubbio. In molti si chiedono: "Ma perché non hanno mandato via Leclerc?", sempre come conseguenza dell'ultima corsa a cui abbiamo assistito.

Probabilmente per due motivi: la conoscenza della squadra, essendo cresciuto in Rosso, e qualche attrito nelle trattative con Sainz, che non ha mai negato di aver cercato altre opzioni.

Calma: ecco perché la Ferrari non ha sbagliato a cacciare Sainz per Hamilton

Perché puntare su Hamilton

Poi l'opportunità di portare Hamilton a Maranello si è presentata, e la Ferrari non poteva dire di no. Ha, giustamente, capitalizzato e si è accaparrata le prestazioni, e non solo, di un sette volte campione del mondo.

I pro dell'operazione di mercato sono innumerevoli: le competenze e conoscenze che il pilota porta all'interno della Scuderia, il curriculum, la fama e la risonanza mediatica, la mentalità vincente, l'atteggiamento da leader, oltre ad essere un pilota indubbiamente ed innegabilmente veloce e concreto.

Ebbene sì, perché non si può affermare che Lewis Hamilton, che ha fatto la storia della F1 - il migliore di sempre a livello statistico - sia "in declino", soltanto perché ha faticato in questo inizio di stagione.

Bisogna considerare, infatti, la motivazione di Lewis. Sa già che a fine 2024 dovrà salutare la Mercedes, perché lo attende la chance che aspetta da una vita.

La W15, inoltre, è tutt'altro che una vettura competitiva. Sebbene Russell abbia ancora tanto da dimostrare, a un sette volte campione del mondo non cambia la vita terminare sesto, settimo oppure ottavo, ad esempio.

L'aspetto mentale conta tanto in F1, e nel caso del 39enne sta sicuramente influendo, seppur in maniera inconscia probabilmente.

L'arrivo di Hamilton in Rosso fa parte di un processo avviato da Vasseur già lo scorso anno: quello di migliorare la squadra in ogni singolo aspetto.

La motivazione che un ingegnere prova sapendo che andrà a lavorare per fornire a Lewis Hamilton la monoposto migliore del Circus non può che essere elevatissima.

Sainz, per quanto sia apprezzabile - e apprezzato - nei box, non fa lo stesso effetto: non sa cosa vuol dire lottare per un titolo mondiale, non ha la stessa esperienza dell'inglese, e non l'avrà per qualche anno ancora.

Esperienza che, se vista dall'altra faccia della medaglia, riporta alla mente e sotto gli occhi dei tifosi l'unico vero difetto di Hamilton: la carta d'identità anagrafica.

Lewis arriverà a Maranello a 40 anni compiuti. Eppure, lo stesso Fernando Alonso ha dimostrato che l'età in F1 è solo un numero.

Certo, è più che lecito pensare che l'inglese non sia lo stesso rispetto a qualche anno fa, ma da qui a dire che è "in declino" ce ne vuole.

Insomma, abbiamo cercato di fornirvi qualche motivo per non partire prevenuti sulla scelta fatta dalla Rossa. Poi, come sempre d'altronde, saranno i risultati a dare ragione o torto alla Ferrari.

E voi, da che parte state? Da quella di chi crede che il Cavallino abbia commesso un errore, o che la decisione di prendere Hamilton possa essere vincente? Fatecelo sapere con un commento sui nostri profili social (InstagramFacebook Twitter).

 

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Foto copertina www.ferrari.com

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