Shanghai, un'ispezione FIA cambia il volto del circuito. Tanti dubbi per il weekend

Il prossimo fine settimana, la Formula 1 tornerà a correre in Cina sul tracciato di Shanghai dopo molte stagioni di stop a causa della pandemia di Covid-19. Da quasi cinque anni il Circus non atterra nel Paese asiatico e questo vuol dire anche che la nuova generazione di monoposto non ha mai gareggiato all'interno dell'autodromo cinese.

Un'ispezione della FIA condotta alla fine dello scorso anno ha rilevato che alcune aree del circuito dovevano essere modificate e rese più piatte per garantire la sicurezza delle gare. La mancanza però di dati rilevanti, anche in seguito a queste modifiche, lascia spazio a molte domande e farà affrontare ai team la pista come se fosse un evento del tutto nuovo per la F1.

I dubbi di Pirelli

Simone Berra, ingegnere capo di Pirelli per la Formula 1, ha parlato della mancanza di dati rilevanti e di come questo renderà difficile il ritorno in Cina sia per il fornitore di pneumatici che per i team. L'italiano parlando con Autosport ha dichiarato: "L'incertezza di questo tracciato causerà problemi a tutti i team. Abbiamo nuove auto, nuovi pneumatici, cerchi da 18 pollici. La pista non è stata utilizzata per cinque anni, ma solo per una gara all'anno o qualcosa del genere. Sarà quindi molto verde e piuttosto sporca, anche se ovviamente la pista verrà pulita".

"In passato era piuttosto ruvida in termini di micro e macro rugosità. Dobbiamo capire come è andato l'invecchiamento negli ultimi anni. Non ci sono molti dati e anche per le squadre sarà una grande sfida, non solo per noi, ma probabilmente ancora di più per i team".

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