21/06/2009 Tempo di lettura: 4 minuti
Doveva essere la giornata di Jenson Button, della consacrazione ideale di questo pilota tornato dall’inferno delle promesse mai sbocciate, dei giovani piloti che anno dopo anno “invecchiano” per il mercato e per lo sport nel quale competono. Come sempre invitiamo alla calma: Button e la Brawn sono comunque i leader indiscussi del campionato, oggi hanno semplicemente collezionato un insuccesso che non si ripeterà con frequenza. La Red Bull, però, “questa” Red Bull, è ancora più avanti. Velocissima, più bella di prima, capace di dare in media un secondo al giro a tutti (Brawn comprese!), con un Sebastian Vettel splendido al comando e gli altri divenuti di colpo comprimari inattesi, spettatori di quella monoposto che ha messo veramente le ali e ha spiccato un importantissimo volo esattamente a metà campionato, dal primo degli appuntamenti estivi del Circus.
 
Ed è stata, probabilmente, l’ultima volta a Silverstone. Dal 1950 questa pista, non ci stanchiamo di dirlo, è un pezzo fondamentale di storia dei gran premi di Formula 1. Abbiamo detto “probabilmente”, perché se Fia e Fota correranno separate, considerato che la F1 andrà a Donington, la “Formula Fota” potrebbe anche semplicemente restare qui.
 
Adesso il campionato si riapre, anche se con margini tutti da definire. Nella classifica Costruttori la Red Bull non è così lontana (30 punti di svantaggio verso la Brawn) dalla testa, mentre resta più difficilmente battibile il distacco di Vettel nei confronti di Button. Sebastian, con la sua seconda vittoria stagionale (la prima in Cina) e la terza di sempre, si conferma il vero rivale di Jenson (altro che Barrichello…). Anche le Ferrari hanno avuto un motivo per sorridere: Massa partiva undicesimo ed ha concluso quarto, per un soffio senza il terzo posto conservato da un resistente Barrichello. Raikkonen, dal canto suo, è partito molto bene come il compagno (al via le Ferrari sono letteralmente schizzate avanti!) ma si è un po’ perso per strada, come oramai ci ha tristemente abituati da parecchio tempo, chiudendo con almeno un piccolo punticino che fa molto di questi tempi. Viene da chiedersi, tornando a Felipe, cosa sarebbe stata la sua gara se fosse partito più avanti. Forse avrebbe lottato per la vittoria, non ci è dato saperlo. Di fatto la Ferrari sembra avviata a una stagione senza nemmeno un gradino più alto del podio (a meno di imprevisti), situazione che non avviene dal lontanissimo 1993. Nel 2005 ci pensarono le gomme Michelin a rendere la vita facile a Schumacher nel cuore dell’America, ad Indy. Quest’anno serve di più, c’è la necessità di una macchina più costante e gradualmente più prestante. Le temperature (ci riferiamo a quelle ambientali e dell’asfalto), invece, sembrano giocare un ruolo importante nell’economia della F60. La situazione di oggi, senza caldo ma senza pioggia, ha permesso almeno a Massa di rendere al meglio. Chissà che l’estate non porti sorprese… Prossimo appuntamento: Nurburgring, tra tre domeniche (stavolta in casa di Vettel…).

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