Ha vinto ancora Max Verstappen e lo ha fatto di forza, mostrando i muscoli. L'olandese si è così assicurato la terza vittoria nelle ultime quattro, ma ciò che stupisce è il "come". Una gara gestita in modo magistrale, meglio di quanto fatto a Imola e Montreal, senza avere a disposizione la monoposto migliore. Sì, perchè ora come non mai la Red Bull non sta dando prova di essere la vettura più performante ma, anzi, sembra essersi plafonata. Di contro, gli avversari sono in crescita costante e pronte ad approfittare del minimo passo falso di una squadra che ha già dimostrato di non essere più la corazzata imbattibile del 2023.
Se da un lato abbiamo Verstappen che sta tenendo a galla la Red Bull, dimostrando perchè a 26 anni è già un tre volte iridato, il compagno di box Sergio Perez sta vivendo quello che da quando si è accasato a Milton Keynes è ormai una costante. Il messicano è alla sua quarta stagione con il team anglo-austriaco e come ogni anno sta puntualmente vivendo un momento di flessione nel quale la differenza prestazionale con l'olandese viene marcata in modo prepotente.
Prendiamo come riferimento gli ultimi quattro appuntamenti: la Red Bull ha conquistato 91 punti (alle spalle della sola McLaren a quota 113), 83 dei quali portati a casa da Verstappen. Perez sta faticando non poco a tenere il ritmo, dal momento che nello stesso lasso di tempo ha conquistato solamente 8 lunghezze; le stesse, per intenderci, ottenute da Lance Stroll con l'Aston Martin. Il problema sta nel fatto che il messicano guida una monoposto che dovrebbe consentirgli quantomeno di navigare costantemente in top 5, mentre il canadese al momento ha a disposizione una AMR24 tutt'altro che competitiva... La sensazione che aleggia nel paddock è la seguente: allo stato attuale delle cose la RB20 non è più la macchina di riferimento, ma è diventata una vettura più "umana" che viene però portata agli estremi dai due piloti: brillante con Max, opaca con Checo.
Oltre all'olandese, inoltre, ciò che riesce ancora a fare la differenza in casa Red Bull è sicuramente tutto ciò che ruota attorno alla performance pura in pista: i pit-stop e la strategia. La squadra di Christian Honer sta continuando ad esprimersi ad un livello altissimo per gli avversari, chiamati a rasentare la perfezione se vogliono provare a mettere pressione. La gara di ieri ne è l'assoluta dimostrazione: i bibitari a Barcellona, per loro stessa ammissione, non hanno mai avuto a disposizione la vettura migliore. Eppure a vincere sono stati ancora una volta loro, sfruttando la doppia sbavatura di Norris in partenza e del muretto color papaya che non è stato all'altezza di quello dei colleghi.
Nonostante dal punto di vista tecnico si cominci a intravedere qualche crepa, in un team abituato a vincere a fare la differenza è anche la voglia di migliorarsi sempre, il non accontentarsi mai. In quel di Imola la RB20 ha mostrato i primi segnali di debolezza, nello specifico le difficoltà ad aggredire i cordoli e assorbire le sconnessioni dell'asfalto. Memori dell'ottima prestazione fornita dalla "sorellina" Racing Bulls a Monaco (che dalla stratosferica RB19 ha ereditato lo schema sospensivo), il team di Christian Horner è tornato sul circuito del Santerno per svolgere un test. "Volevamo provare una macchina differente per confrontarla con quella attuale. Max ha voluto fare questo paragone per capire ciò che faceva la vettura del 2022 sui cordoli rispetto a quella di quest'anno", ha affermato il Team Principal della Red Bull.
In base a quanto precedentemente affermato, per la Red Bull sarà cruciale trattenere Verstappen in squadra e allontanare gli assalti della Mercedes. Lo sa bene Horner che nell'immediato post-gara in Spagna, ai microfoni di Sky Sport F1, ha rispedito al mittente l'ennesimo tentativo da parte di Wolff che (ormai è il segreto di Pulcinella) vorrebbe portare l'olandese a Brackley, forte anche dei miglioramenti significativi che la Stella a tre punte ha mostrato nel corso delle ultime settimane: "Toto sta provando a portare Max in Mercedes? Per quanto mi riguarda può continuare pure a lottare (ride, ndr)... Sono certo di chi saranno i nostri piloti l’anno prossimo".
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