08/05/2010 Tempo di lettura: 3 minuti

Non è invincibile come la Brawn di inizio stagione dello scorso anno, ok, ma poco ci manca: la Red Bull domina per l’ennesima volta la scena delle qualifiche e mette un’ipoteca sulla gara di domani. L’uno/due stavolta vede per primo Mark Webber, che firma la sua prima pole stagionale e mette un freno al dominio di Vettel, comunque dietro di lui per due decimi. Lewis Hamilton partirà terzo dopo aver artigliato la posizione ottenuta da Fernando Alonso, che quindi è in quarta posizione. Terza fila per Jenson Button e Michael Schumacher, nono tempo per Felipe Massa e un’interessante decima piazza per Kobayashi su Sauber.

Il meteo nella giornata di oggi è stato clemente, una situazione che potrebbe non ripetersi domani, con l’ennesimo possibile rimescolamento di carte prima o dopo il via. Abbastanza marcati i distacchi tra le prestazioni Red Bull e quelle degli altri team: nella top ten il duo Webber/Vettel ha inflitto agli altri driver distacchi compresi tra i sette decimi e oltre un secondo e mezzo! La Ferrari soffre parecchio nel settore centrale del circuito, così come nell’ultimo tratto. Il primo intermedio di Alonso, invece, è stato più volte in linea con quello dei primi due classificati. Non parliamo, poi, dei distacchi subiti dagli ultimi, sui quali diverse osservazioni sono piombate da più parti: il crono dell’ultimo classificato in griglia, anni fa, non avrebbe consentito la sua qualifica per la gara per via della vecchia regola del 107%, che potrebbe anche rientrare in futuro. Per la prima volta Schumacher ha battuto il suo compagno di squadra, dando i primi riscontri positivi riguardo le modifiche apportate dalla Mercedes alla monoposto. Interessante, infine, l’applicazione del cosiddetto F-Duct (concettualmente creato dalla McLaren), dispositivo aerodinamico volto a incanalare (finora legalmente) un flusso d’aria in modo da trarne vantaggi in diversi punti della pista: diversi team stanno provando la propria soluzione, tra cui la stessa Ferrari. E’ stato curioso, infatti, notare lo spostamento della mano di Alonso verso la protezione del cockpit per favorire l’azionamento del sistema (che appunto segue semplici leggi fisiche e non è un vero e proprio dispositivo). Una manovra che solleva comunque degli interrogativi, perché costringe il pilota a staccare una mano dal volante e perdere comunque frazioni di sensibilità e concentrazione alla guida. Domani la gara scatterà alle ore 14.

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