Sebbene si cerchi di nascondere gli scheletri nell'armadio, la situazione in Red Bull è tutt'altro che rosea. Diversi pezzi grossi stanno cambiando aria, con le dimissioni di Newey prima e di Jonathan Wheatley poi. E se l'addio di quest'ultimo può sembrare quasi scontato, vista la promozione a team principal per l'Audi, alcune parole dell'ingegnere di Straford in passato avevano evidenziato l'elefante nella stanza: il progettista, infatti, aveva ammesso di non voler lavorare più invischiato nella politica, elemento presente nel garage dei campioni del mondo da quando è uscito lo scandalo Horner. E si fa presto a pensare che il direttore sportivo a Milton Keynes sia un'altra vittima di questa vicenda, in quanto si vociferava che aspirasse al ruolo di team principal e non vedeva l'ora che l'attuale leader venisse licenziato dall'azienda.
In ogni caso, con l'addio di Wheatley la Red Bull si trova ora costretta a riempire il suo posto lasciato vuoto, e il nome che è emerso non è nuovo nel paddock. Infatti, stando a quanto riporta Autosport, il primo candidato sarebbe Gianpiero Lambiase, già head of race engineering e uomo in cuffia di Max Verstappen. Accanto al britannico verrebbe poi posta un'altra figura senior che assumerebbe il ruolo di team manager, per gestire le comunicazioni con la FIA. Così si completerà un quadro uguale a quello del direttore sportivo, ma pagando le persone meno rispetto a Wheatley (almeno, questo è quello che si è recepito da alcune parole di Horner).. L'unica certezza di cui il team ha discusso è che preferirà fare una promozione interna per quel ruolo, anzichè assumere persone dall'esterno. Qualora questo scenario si avveri, al momento non si sa chi potrà essere il nuovo ingegnere di pista dell'olandese.
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