Il grande tema che ha tenuto banco nei primi giorni del Gran Premio di Singapore è stata la presunta irregolarità dell'ala posteriore flessibile della McLaren: dalle immagini che circolavano dopo Baku, infatti, si vedeva come la MCL38 fosse dotata di una specie di "mini DRS", che risultava in una minore deportanza nei rettilinei senza la necessità di essere entro un secondo dall'avversario. Subito sono iniziate le polemiche delle squadre rivali, acuite proprio dalla vittoria di Piastri in Azerbaijan, e così, forse per evitare fastidi, la FIA ha chiesto al team di Woking di rinunciare a quella configurazione.
La squadra ha deciso di accettare (senza perderci tanto, in quanto avrebbero usato questa spec solo a Las Vegas), ma non senza lanciare qualche frecciatina. Infatti, Rob Marshall ha aperto un nuovo scenario: la McLaren non sarebbe l'unico team ad adottare questa soluzione. "Io non direi che i rivali stanno sfruttando la flessibilità delle ali meno di noi. Ma non direi nemmeno che noi la stiamo sfruttando. Ognuno disegna le proprie ali come crede sia meglio, ma poi si parla solo nella nostra per ovvie ragioni. Tutti possono vedere le ali di tutti. Non credo siamo l'unici ad essere sotto indagine", ha detto l'ingegnere ad Autosport. La medesima testata ha poi riportato che ci sarebbero almeno altre due squadre sotto accusa: i problemi sarebbero una rotazione all'indietro o l'ampiezza dello slot gap posteriore.
"Noi parliamo sempre con la FIA per diversi aspetti delle vetture, per vedere se siamo conformi con il regolamento. Non si discute di aero-elasticità o cose simili, a loro non importa. Loro controllano solo che le monoposto che si portano in pista seguano le regole. Parliamo sempre anche delle possibili zone grigie, poi sentiamo le loro direttive e procediamo", ha continuato poi Marshall. "Per noi è un onore essere sotto i riflettori, perchè più sei davanti più vieni indagato. Noi ci preoccupiamo solo di quello che dice la Federazione".
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