Il quarto Mondiale è tutto di Max: l'equilibrio sopra la follia
Max Verstappen ha dimostrato di poter vincere il Mondiale anche senza la vettura più veloce, quantomeno per gran parte della stagione. Questo Titolo è tutto suo, frutto di crescita, maturità ed equilibrio tra gli estremi.

26/11/2024 19:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

C'è sempre stato molto da discutere attorno ai Mondiali di Verstappen: da quello del 2021 vinto tra le polemiche di Abu Dhabi a quello del 2023, conquistato con una macchina più che dominante, il palmares del giovane è sempre stato macchiato. Ma sotto le luci e lo sfarzo di Las Vegas, nemmeno il gelido cuore dell'olandese ha potuto contenere le emozioni: questo quarto Titolo, che lo porta nell'albo dei grandi della Formula 1, è solo e soltanto suo. Niente giochi di squadra, niente aiuti politici, niente monoposto spaziali. La RB20, partita con il piede giusto, è crollata sotto il peso della crisi interna scaturita dal caso Horner, che ha portato alla luce diversi schemi di potere e scheletri nell'armadio; l'addio di Newey e di Wheatley, il corteggiamento della Ferrari verso Wachè e Balbo e le continue lamentele di Jos Verstappen non hanno di certo migliorato l'ambiente. Ma in questo mare in burrasca, Max si è salvato con quello che sa fare meglio: guidare. "All'inizio dell'anno la situazione era a dir poco un caos, però è difficile che queste cose mi disturbino, sono concentrato solo sulle corse. Quando entro in macchina mi dimentico di tutto, mi focalizzo solo su ciò che ho davanti, sulla performance", ha dichiarato con schiettezza il neocampione in conferenza stampa. 

Quando era dentro l'abitacolo è stato lui a metterci una pezza in tutti quei weekend in cui la squadra sembrava persa nel nulla, conquistando 67 punti in 10 weekend senza vittorie; non è giusto dire che la monoposto di Milton Keynes fosse a livello di ciò che mostrava Perez, perchè di certo c'era qualche decimo in più, ma molto spesso era l'olandese che riusciva ad estrarre fino all'ultimo millesimo disponibile. "Nei primi GP ci sono stati momenti bellissimi. A metà stagione abbiamo avuto parecchi problemi e non capivamo cosa stesse succedendo. Eravamo a metà classifica, faticavamo a trovare il ritmo, non salivamo sul podio" ha ammesso con candore il pilota. Ma oltre il piede destro, Verstappen ha dovuto metterci anche la testa e crescere, maturare. "Calmarsi", se proprio vogliamo tirare fuori quell'indole da MadMax che lo ha accompagnato per anni, e che ancora oggi qualcuno cita giusto per screditarlo.

L'equilibrio di Max

Il quarto Mondiale è tutto di Max: l''equilibrio sopra la follia

Proprio con una monoposto meno competitiva, il 27enne ha realizzato una volta per tutte che per vincere i Mondiali non servono solo i lampi, vittorie schiaccianti con 21 secondi di vantaggio sugli altri, se non c'è la costanza. Una bella rassegnazione per chi è noto per non lasciare nemmeno un millimetro agli altri. Un percorso di lavoro individuale che è culminato in quel "Ma devo lottare con le Ferrari?chiesto a Gianpiero Lambiase a Las Vegas; il Max di qualche mese fa non avrebbe perso la chance di duellare con qualcuno, ma il quattro volte campione ha realizzato che forse non era il caso, bastava portare a casa una certa quantità di punti e la macchina intera. 

Max Verstappen ora si trova nell'albo d'oro, accompagnato da soli altri sei piloti che hanno ottenuto quattro o più Titoli. Chi sa se riuscirà a migliorare questo numero, o se il 2025 gli riserverà qualche sorpresa. Di certo per gli avversari la strada non sarà semplice, visto che si trovano ad affrontare un pilota che sta raggiungendo l'apice della sua carriera, tra velocità, costanza e sicurezza in se stesso. Nel mentre, riteniamoci fortunati a stare vedendo qualcuno che riscrive la storia. 

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