Era da un po' che in Formula 1 non si vedevano penalità diverse dai classici 5 o 10 secondi, che tra l'altro vengono assegnati con un criterio non chiaro. Invece, al GP del Qatar, il collegio degli stewards ha deciso di dare una dopo l'altra 10 secondi di stop and go e un drive through; il primo è stato assegnato a Lando Norris per non aver rallentato durante il regime di doppia bandiera gialla, mentre il secondo a Lewis Hamilton per l'eccesso di velocità in pitlane. Due scelte che hanno fatto discutere per la loro severità, nonché per aver scombinato le carte del Mondiale costruttori; in verità i commissari hanno fatto il loro lavoro secondo le regole, e ci sono dei precedenti per testimoniarlo.
Spulcindo negli archivi dei documenti della FIA, si ritrova che lo stop and go di dieci secondi è stato dato ogni volta che qualche pilota non ha rallentato in regime di doppia bandiera gialla in anni recenti: l'ultimo è stato nel 2021, a discapito di Nikita Mazepin durante il GP d'Austria, mentre nel 2017 fu Kimi Raikkonen la "vittima" di questa decisione. Quindi, sotto questo punto di vista, tutto è stato fatto a dovere; quello che fa storcere il naso è la gestione della criticità in pista, con segnalazioni che andavano e venivano (e, andando più a fondo, la stessa esposizione della double yellow anzichè di una Safety Car è discutibile). Per quando riguarda, invece, la penalità di Hamilton, leggendo il comunicato degli stewards si legge che il britannico è transitato in pitlane a 92,5 km/h su un limite di 80. È abbastanza comprensibile così un drive through, visto come vengono trattati normalmente anche solo 1 o 2 km/h sopra la soglia. Di certo qualcosa si poteva fare meglio, ma in questo caso gli stewards hanno "attenuanti" avendo rispettato il regolamento.
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