Nelle scorse ore Liam Lawson ha rotto il silenzio dopo il suo improvviso allontanamento dalla Red Bull. Dopo due gare difficili con la RB21, pessimi risultati in qualifica e zero punti raccolti, il team ha deciso di puntare sull’esperienza di Yuki Tsunoda, che debutterà con Red Bull al GP del Giappone.
Nel suo post su Instagram, Lawson ha condiviso una pagella scolastica dove da bambino scriveva che voleva diventare un pilota:
“Essere un pilota Red Bull è sempre stato il mio sogno. Fa male, ma sono grato per tutto ciò che mi ha portato fin qui. Grazie a chi mi ha sempre sostenuto.”
Per il giovane pilota non è solo un sogno infranto, è un passo falso in una vita intera vissuta per arrivare lì, con dedizione, lavoro e sacrifici.
Christian Horner ha spiegato così la scelta:
“È stato difficile vederlo faticare. Dovevamo fare una scelta sportiva per i nostri obiettivi: vincere il titolo piloti e riconquistare quello costruttori. Yuki può darci una mano con lo sviluppo della macchina.”
Sono stati molti i messaggi di sostegno al pilota. Particolarmente dura la reazione di Van der Garde che in un post Instagram ha criticato duramente la scelta di Red Bull di rimuovere Lawson dopo solo due gare, definendola più vicina al bullismo o a una mossa dettata dal panico che a una vera valutazione sportiva.
Messaggio che ha ricevuto il like di Verstappen, Piastri, Gasly e Hulkengerg che solidarizzano così con Liam Lawson che torna ora al team junior, Visa Cash App Racing Bulls, per continuare a crescere e dimostrare il suo valore nel team che comunque lo aveva messo in risalto la scorsa stagione.
Essere il compagno di squadra di Max Verstappen è una delle sfide più dure della Formula 1.
La RB21 è una macchina molto complessa da portare al limite, ma pensare che sia “progettata su misura” per un pilota è una lettura fin troppo semplicistica. In passato abbiamo analizzato questo aspetto, abbiamo parlato con tecnici e aerodinamici e tutti ci hanno detto la stessa cosa: si progetta la migliore macchina possibile per ottenere al CFD ed al simulatore i migliori numeri, passando ore ed ore alla ricerca di piccoli miglioramenti, ed il pilota entra in gioco solo quando guida la vettura per le prime volte e inizia a darti un feedback.
Certamente nel passaggio di Yuki Tsunoda alla Red Bull proprio prima del GP del Giappone, potrebbe aver influito la “pressione” di Honda, che stranamente nei giorni scorsi ha pubblicato un trailer di un documentario sulla sua storia in F1 nelle cui immagini al momento è presente il solo Yuki. Ma oggettivamente non è pensabile che questa pressione abbia unicamente determinato la scelta di Red Bull.
E no, non ha neanche senso pensare che i due piloti Red Bull abbiano a disposizione monoposto diverse, una più performante dell’altra. Sono in ballo centinaia di milioni di euro e sarebbe assurdo penalizzare un proprio pilota che può portare a casa punti importanti. La differenza la fa chi riesce a sfruttare meglio un mezzo estremamente esigente, non ci sono favoritismi o setup segreti.
Dall'esordio in F1 di Verstappen, solo Carlos Sainz ha realmente retto il confronto diretto con Max, quando entrambi erano rookies. Da allora, il dominio del campione olandese nel box è diventato totale.
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