Simone Scanu è uno sviluppatore italiano, fondatore dell'applicazione Formula Live Pulse, che racchiude tutte le informazioni di principale interesse per gli appassionati di F1. Ecco la conversazione che abbiamo avuto con lui.
FP: "Ciao Simone, grazie di essere qui con noi. Raccontaci un po' la tua storia e come siamo arrivati fino ad oggi, fino a creare l'applicazione stessa, Formula Live Pulse".
SS: "Ciao e grazie a voi. Allora, il mio background: come scuola ho fatto ragioneria, però ho sempre avuto la passione per la tecnologia, fin da bambino. Nel tempo libero, tra un lavoro e l'altro che avevo, quando ancora stavo in Sardegna (oggi vive a Berlino, ndr), studiavo indipendentemente. Sono diventato prima un freelancer, scrivevo anche nel tempo libero articoli di tecnologia, poi ho fatto sia l'editor che lo sviluppatore. Successivamente, da web developer ho iniziato a studiare un po' più di software engineering, sempre per conto mio. Da lì, insomma, ho iniziato a lavorare con diversi clienti, e poi è nata l'idea dell'app, che è saltata fuori dalla mia passione per la Formula 1: con mio padre non ci perdevamo una gara. Ho ancora dei ricordi di mio padre che quando c'erano le gare in Australia o a Suzuka, all'alba, mi svegliava per guardarle. Essendo nato nel 1989 non ho vissuto l'era di Senna, però ho vissuto pienamente quella di Schumacher, ero un suo grandissimo fan. L'idea dell'app è nata anche dalla mia ragazza, che si è avvicinata molto alla F1 grazie a me. Ha iniziato a farmi tante domande, alcune molto semplici, alcune anche molto complicate, e quindi era difficile talvolta rispondere senza dati alla mano. Vista questa possibilità, ho praticamente creato una dashboard tutta mia, che potevamo utilizzare insieme, e poi ho pensato che una cosa del genere potesse dare una mano a tantissime altre persone come me, come lei. Da lì, piano piano, ho iniziato a sviluppare l'app, il suo concetto. In un paio di mesi, tra una cosa e l'altra, ho completato la prima versione. La community sta rispondendo bene, abbiamo chiaramente anche l'aiuto di alcune collaborazioni, che ci stanno aiutando a far conoscere l'app. La risposta è stata molto positiva e adesso siamo dove siamo, in una fase dove stiamo sviluppando un sacco di funzionalità aggiuntive che, con tutto il rispetto, l'app di Formula 1, non ha".
FP: "Possiamo dire che la maggior parte dei business, delle idee comunque commerciali ecco, nascono dal risolvere un problema per le persone: si cerca una fetta di pubblico, si pensa a cosa potrebbe migliorare l'esperienza di questo pubblico in generale e si trova la soluzione. Puoi spiegarci tutte le funzionalità racchiuse nella tua app che migliorano l'esperienza degli appassionati?"
SS: "Sì, facendo un'indagine prima di sviluppare l'app, ci siamo resi conto che ci sono tante app riguardanti il motorsport: una soltanto per le news, una solo per il live timing, una per questo e per quell'altro. Quindi ho preso praticamente un pezzo, un po' di tutto e ho creato un aggregatore, e in più chiaramente ci sono anche funzionalità che non sono sicuro che sia possibile trovare in altre app, come ad esempio la telemetria ed i documenti ufficiali FIA. Credo che Formula Live Pulse sia la prima che fornisce questo genere di dati, di informazioni, e non ci vogliamo fermare qui, perché comunque abbiamo già delle idee che stiamo testando".
FP: "Ti chiedo come nasce l'idea del nome Formula Live Pulse, che è un nome che mi ha colpito sin da subito".
SS: "Detto molto sinceramente, viene fuori da un mix di suggerimenti che sono saltati fuori grazie a GPT. Non potevo usare il nome Formula 1, in quanto marchio registrato; quindi ho inserito Formula, che è una parola generica. Live Pulse perché appunto diamo tutto in diretta, la maggior parte dei dati che diamo sono in diretta, quindi questo è insomma il concetto".
FP: "Personalmente, mi piace molto il concetto del Pulse, perché è proprio il battito, no? Quindi è come se fosse anche in un certo senso avere la formula nel sangue, io l'ho interpretato anche così. Come procede l'espansione dal punto di vista internazionale"
SS: "Sì, esatto. Onestamente non mi aspettavo una risposta così positiva dalla community, perlomeno non nel breve periodo. C'è già stata data una grandissima mano da pagine che hanno tantissimi followers, come ti ho detto. Per adesso il pubblico maggiore è appunto in Italia, però l'obiettivo è spostarsi, riuscire ad accedere a mercati in cui la Formula 1 è presente da tantissimi anni, oppure quelli dove si sta espandendo oggi. Parliamo dell'Europa, quindi Regno Unito, Spagna, Francia e Germania principalmente, e poi puntiamo ad andare oltreoceano, tipo in America Latina, in Brasile che chiaramente ha una grandissima storia nel motorsport, ma anche altri Paesi dell'America Latina, come l'Argentina - con tanti appassionati per via di Colapinto - il Messico. Poi chiaramente abbiamo gli Stati Uniti, che grazie a Netflix sono il mercato più grosso ormai".
FP: "Se dovessi riassumere in una frase 'ad effetto', il perché qualcuno dovrebbe scaricare l'app, cosa gli diresti?"
SS: "È una bella domanda. Perché scaricare l'app? Perché il nostro obiettivo è dare tutte le informazioni sulla Formula 1 e renderle accessibili a tutti, sia a persone che si stanno affacciando allo sport e sia a persone anche super appassionate, insomma ai grandi fan della Formula 1. Per cui l'idea dell'app è appunto questo aggregatore utile per entrambe le categorie".
FP: "In sostanza: a qualsiasi punto della vostra esperienza con la Formula 1 siate, Formula Live Pulse può aiutare a capirla meglio, questo è il concetto".
SS: "Decisamente sì. Per esempio, abbiamo l'assistente IA (Intelligenza Artificiale, ndr), a cui puoi chiedere qualunque cosa riguardante la Formula 1, e te la spiega. Se gli dici di spiegartela come se fossi un bambino di 5 anni, te la spiega come se fossi un bambino di 5 anni".
FP: "Tutto questo chiaramente è stato possibile grazie al progresso della tecnologia in generale, quindi ti chiedo: ti aspettavi, quando hai iniziato a studiare nel tuo percorso di programmatore, che la tecnologia potesse avere uno sviluppo tale, anche così rapido, da portarti poi oggi a fare quello che hai fatto?"
SS: "Sinceramente No. Allora, quando è arrivato ChatGPT nel 2022, io sono rimasto strabiliato. È arrivato a novembre 2022, se non sbaglio, e io mi sono chiuso in casa: ho passato Natale e Capodanno chiuso in casa, perché sono stato veramente affascinato da questa cosa. L'ho abbracciato immediatamente, perché io penso che quando c'è un cambio di paradigma, come quello che c'è stato adesso, la cosa che puoi fare è soltanto abbracciare il nuovo. Io sono il primo a dirlo e lo dico a moltissimi, altrimenti si è fuori dal mercato, non c'è assolutamente niente da fare. C'è poco da criticare l'intelligenza artificiale. Capisco i tanti che dicono che fa perdere tanti posti di lavoro, ma quanti ne sta creando? Io sono sempre lì: due pesi, due misure, non sono mai sul negativo. E poi ti ripeto, è una tecnologia che vuoi o non vuoi, è lì, è alla portata di tutti, se non la usi e se non l'abbracci sei fuori. Perché le imprese lo vogliono, le aziende lo vogliono: tutti ne vogliono un pezzo, per cui devi metterti in gioco".
FP: "C'è un messaggio che vuoi mandare a qualcuno che magari si trova più o meno nella tua situazione, un appassionato che vuole intraprendere un percorso simile al tuo, però forse è spaventato, immagino anche tu avrai avuto dei dubbi prima di creare questa applicazione: come si supera quella fase di paura, di incertezza, di prendersi il rischio?"
SS: "La mia paura iniziale, te lo dico molto francamente, era che esistesse già qualcosa del genere e io non ne sapessi niente. Però quella paura poi è andata a scemare, perché ho iniziato a fare diverse ricerche, ma tantissime ricerche. La mia ragazza mi aiuta tantissimo con tutta la parte della gestione burocratica, io invece sono proprio focalizzato sulla programmazione, le altre cose le snobbo molto facilmente. Credo che la mia idea sia nata semplicemente perché ho voluto seguire due passioni molto molto grandi che ho fin da bambino, appunto tecnologia e Formula 1. Il mio primo computer l'ho avuto a sei anni, e sin da piccolo guardavo le gare, quindi unire le mie passioni per me è stata l'idea più bella che io abbia mai creato. Di cose in passato comunque ne ho realizzate, però non le ho mai realizzate per me, per me stesso, le ho realizzate per clienti: questo credo sia il mio primo vero progetto completamente indipendente. Le mie due passioni mi stanno praticamente spingendo a compierlo e per adesso non posso assolutamente lamentarmi".
FP: "Possiamo dire che la forza della passione, la spinta della passione e la voglia di trasmetterla a tante persone riesca a compensare la fatica del lavoro che c'è dietro?"
SS: "Assolutamente. Guarda, io non lo nascondo, sono una persona molto concentrata sul lavoro, lavoro tanto. Quando lavoravo come dipendente facevo sempre straordinari, non perché me li chiedessero, ma proprio perché mi piaceva quello che facevo. Adesso ancora di più, sicuramente. Se prima non dormivo, adesso dormo ancora meno, perché chiaramente quando una cosa è tua, la senti molto di più. Adesso, per esempio, ci sono delle idee o delle cose da risolvere, un determinato problema all'interno dell'app. Ci sono delle cose che magari ti vengono in mente alle due del mattino, quando stai per prendere sonno. Allora mi devo alzare e devo andare a scriverle, annotarle, perché altrimenti poi ti addormenti e dimentichi tutto. Quindi questa al momento è la mia situazione, però ti ripeto, sono super contento perché sta andando molto bene.
FP: "Parlando del sonno, per curiosità mi viene da chiederti come passava una tua giornata tipo nelle fasi più concitate della creazione, che immagino siano quelle che hanno richiesto più tempo, più sforzo".
SS: "Allora, poco sonno, devo dire. Dormivo poco, credo si dormiva intorno alle quattro ore a notte. C'è stato un momento in cui correvo contro il tempo, perché quando vuoi pubblicare un'app, chiaramente devi mettere in conto la risposta sia di Apple che di Google. Per cui l'app deve essere approvata, e da parte di Google non c'è stato tantissimo blocco, ma da parte di Apple c'è stato un bel blocco all'inizio per pubblicare addirittura la prima versione dell'app. Poi il problema di Apple è che gli ingegneri non ti dicono esattamente qual è il problema specifico, bensì ti danno semplicemente un copia e incolla della loro documentazione. Dipende anche dal revisore, ma in pratica c'è una regola, e se tu la regola la interpreti in un modo, o meglio, se il revisore la interpreta in quel modo ed è negativo per te, sei fregato: non c'è niente che tu possa fare. Se Apple dice no, è no. Per cui lì stavo correndo contro il tempo e lì ho dormito veramente poco, perché cercavo di fare delle piccole modifiche, le rimandavo in revisione, poi devi aspettare che un revisore faccia la revisione dell'app e poi ti dica sì o no. Per ogni cambiamento, praticamente aspettavo quasi un mese per la risposta. Io correvo contro il tempo, perché volevo l'app pubblicata massimo alla fine di gennaio, già pronta per i test in Bahrain. Test che poi sono stati fondamentali, perché era la prima volta che l'app riceveva i dati per la prima volta. Chiaramente sapevo come venivano trasmessi, ma avevo quel dubbio 'e se hanno cambiato qualcosa?' Per esempio, l'anno prossimo, con i nuovi regolamenti, non sappiamo come arriveranno i dati, tra aerodinamica attiva ecc. Non ti nascondo che l'obiettivo, forse uno dei più grandi che abbiamo, è di parlare con Formula 1 e dirgli 'abbiamo qualcosa di grande da offrire'. Chissà in quale futuro succederà, ma per adesso va benissimo come sta andando".
FP: "Direi che va bene così, Simone. Grazie del tuo tempo e in bocca al lupo per il futuro".
SS: "Grazie a te, è stato un piacere".
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