Dopo un lungo peregrinare per il mondo, la Formula 1 sbarca in Europa dove ci resterà, fatta eccezione per il GP Canada, fino alla conclusione dell’estate.
Prima tappa il GP Emilia Romagna giunto alla quinta edizione, anche se la pista di Imola ha già ospitato 31 GP: nel 1980 fu teatro del GP Italia mentre dal 1981 al 2006 ospitò il GP San Marino. Complici le limitazioni per il Covid-19, nel 2020 l’impianto bolognese tornò in calendario e da allora solo l’alluvione del 2023 ne ha impedito la disputa.
Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti di Formula 1, l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari da 4,909 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni.
In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché pur essendoci 9 frenate soltanto una richiede almeno 90 metri per la decelerazione. Ogni giro i piloti di F1 impiegano i freni per meno di 10 secondi e mezzo: 3 frenate sono della categoria High, 4 Medium e 2 Light.
La curva più dura dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per l’impianto frenante è la 17 (nota come Rivazza) in cui le monoposto passano da 292 km/h a 122 km/h in 2,09 secondi durante i quali percorrono 105 metri. In quel frangente i piloti sono soggetti a 4,1 g di decelerazione massima ed esercitano un carico di 145 kg sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.026 kW.
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