Intervista esclusiva Rom Bilinski
18/06/2025 18:00:00 Tempo di lettura: 8 minuti

La Formula 1 è uno degli sport preferiti dai giovani. Il fascino delle auto e della velocità appassiona infatti molti ragazzi e ragazze. Arrivare però all'interno del Circus iridato è molto complicato, quasi impossibile. Prima di poter sfidare Lewis Hamilton, Max Verstappen, Charles Leclerc o Kimi Antonelli però, fin da piccolissimi, i futuri piloti intraprendono una lunga carriera passando per tutte le categorie propedeutiche e scalando così la piramide del Motorsport.

Oggi noi di Formula1.it abbiamo avuto l'opportunità e l'onore di scambiare quattro chiacchiere con un giovane pilota polacco che quest'anno milita in Formula 3: Roman Bilinski.

Intervista esclusiva Rom Bilinski

Foto: FROC

Roman ha iniziato a correre con le monoposto formula nel 2020 partecipando alla F4 britannica. L'anno successivo ha poi gareggiato in GB3, prima di arrivare in Formula Regional, categoria nella quale ha partecipato fino allo scorso anno, prima di approdare in Formula 3. Le monoposto, che dall'esterno possono sembrare abbastanza simili tra di loro, sono invece profondamente diverse. Roman ci ha spiegato alcune differenze tra le due categorie dicendo: "Ci sono un sacco di differenze. Partendo dalla monoposto, adesso in F3 abbiamo più potenza, più downforce, il DRS, che è una cosa che in passato non avevamo. Parlando delle gomme invece, anche queste sono completamente diverse: il FRECA potevamo spingere anche per più giri consecutivamente, mentre adesso le qualifiche sono più concentrate sul giro d’uscita per riscaldare gli pneumatici, un giro lanciato, una sola opportunità per dare tutto, e finisce tutto lì".

"In gara dobbiamo anche stare attenti al consumo delle gomme. È tutto molto più tecnico, molto è cambiato, e anche l’intero weekend di gara è completamente rivoluzionato: abbiamo una sola sessione di prove libere dove possiamo fare qualche giro, prima di andare direttamente in qualifica. Sotto molti aspetti le due categorie sono davvero diverse, ma lo amo e finora sta andando molto bene".

Lo scorso anno, prima di iniziare quello che si è poi rivelato essere il suo ultimo anno in Formula Regional Europea, il giovane polacco è volato fino in Nuova Zelanda per prendere parte al campionato della Formula Regional Oceania, categoria nella quale a fine anno si è poi laureato campione.

"Vincere il campionato è stato incredibile sotto tanti punti di vista. In quel campionato c’erano tantissimi bravi piloti e sapere di aver ottenuto 18 punti sulla superlicenza per me è stata una sensazione incredibile. Ho praticamente ottenuto metà dei punti necessari per il conseguimento della licenza della Formula 1 in una sola volta. Abbiamo lavorato molto duramente per questo e sono davvero contento".

Intervista esclusiva Rom Bilinski

Foto: FROC

Quest'anno la nuova sfida, la Formula 3, un Campionato di altissimo livello sia tecnico che di difficoltà, che Roman ha deciso di affrontare con una "vecchia conoscenza". Fa infatti parte della scuderia Rodin, con cui aveva già gareggiato in passato. Parlando proprio di questo "ritorno a casa" Bilinski ha aggiunto: "Tornare e rivedere alcune persone che ho conosciuto in passato è stato bello".

Parlando invece di quale obiettivo si pone davanti a se per il 2025 il polacco ha detto: "Per quanto riguarda gli obiettivi di questa stagione, l'ho detto molte volte: voglio solo fare il miglior lavoro possibile. Il motorsport è uno sport molto difficile nel quale fare pronostici. Non puoi dire quest'anno voglio finire tra i primi cinque o tra i primi dieci, perché tutti i piloti vogliamo vincere. Vogliamo sempre dominare tutte le qualifiche, le gare e i campionati. È uno sport difficile e molte cose devono combaciare: tu, la squadra, il sostegno finanziario, tutto deve essere perfettamente allineato. Quest’anno voglia imparare e fare il miglior lavoro possibile e poi vedremo dove arriveremo alla fine del campionato".

La stagione di Formula 3 è già arrivata alla metà del suo svolgimento e, guardandosi indietro, Roman si è detto molto contento dei risultati ottenuti con la nuova vettura. Tra i ricordi più belli della stagione però uno è indelebile nella sua mente: "Per ora direi che è stato il podio di Monaco. Da rookie, ottenere la pole position del mio gruppo, e terminare sul podio del Principato sono state entrambe delle sensazioni stupende che non dimenticherò mai".

Intervista esclusiva Rom Bilinski

Foto: James Gasperotti

Roman, originario di Lechlade, nel Regno Unito, da madre inglese e padre polacco. In giovane età ha iniziato a correre sotto bandiera britannica, ma cinque anni fa ha poi deciso di intraprendere una strada diversa iniziando a gareggiare con la bandiera della Polonia poiché sente un grande attaccamento a questa Nazione. Proprio per questo motivo uno dei suoi sogni, oltre ad arrivare in Formula 1 come già ci ha detto, è quello di farlo con la bandiera polacca, diventando così il successore di Kubica, uno dei suoi eroi.

"Robert Kubica, che ha appena vinto la 24 Ore di Le Mans, a cui faccio le mie congratulazioni vivissime, è uno dei piloti a cui mi ispiro. Oltre a lui, tra i miei idoli c’è anche Lewis Hamilton, che è un'altra grande fonte di ispirazione per me fin da quando ero piccolo. Sono cresciuto guardandoli in TV e si, mi piacerebbe essere la persona che riporterà la Polonia in Formula Uno"

"Non posso descrivere quanto stia lavorando duramente per questo, sacrificando anche moltissime cose. Arrivare in F1 significherebbe tutto per me, per la mia famiglia e per tutti coloro che si sono sacrificati per me aiutandomi a realizzare il mio sogno. Sto lavorando il più possibile e spero che un giorno possa accadere, ma prima di allora, come dicevo prima, devono allinearsi molte cose. Ci deve soprattutto essere un sostegno finanziario, perché il motorsport è molto costoso".

Si ringrazia Roman Bilinski per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Giuseppe Cianci) e della fonte formula1.it con il link al contenuto originale.

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Foto Copertina: James Gasperotti