Sono saliti uno accanto all'altro sul podio del GP del Canada, uniti da qualcosa di più della semplice classifica. Andrea Kimi Antonelli e Max Verstappen sono tra i più giovani debuttanti nell'era moderna della Formula 1: il primo è sceso in macchina appena maggiorenne, il secondo senza nemmeno la patente. Su di loro ci sono sempre state molte aspettative, e l'olandese con il tempo ha dimostrato di avere le carte in regola per soddisfarle tutte, dall'alto dei suoi quattro Mondiali. È invece presto per giudicare la carriera dell'italiano, che è appena iniziata, tra alti e bassi.
Nella sala stampa di Montreal c'era questo filo invisibile tra i due, quasi come se fosse un passaggio di consegne. "Non avevo mai dubitato sul fatto che Kimi avrebbe ottenuto un podio quest'anno", ha detto proprio Verstappen. "Lo conoscevo già quando si faceva largo tra i kart. Le persone già dicevano grandi cose e lo tenevo d'occhio. La cosa impressionante è che è naturalmente velce, poi è maturo e calmo nel suo approccio".
L'olandese gli ha poi dato dei "consigli", dal punto di vista di chi ha già fatto simili esperienze: "In questa stagione Kimi ha avuto delle gare sfortunate, e in una di quelle era anche per colpa mia, per come è andata la sosta. Sono contento che abbia avuto la sua chance, perchè ti dà sicurezza e sarà lo sprono per migliorare". E la cordiale risposta di Antonelli non si è fatta attendere: "Essere qui con i 19 migliori del mondo ti dà sicurezza, puoi dimostrare quello che sai fare. I numeri di Max sono sorprendenti, e lui è un modello a cui mi ispiro, sebbene alla fine resti un rivale".
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