Sebastian Vettel ha stupito ancora una volta per stile ed eleganza, lanciando anche un messaggio sibillino: nelle scorse ore ha rilanciato sul proprio profilo Instagram la storia condivisa da Christian Horner, che celebrava la 44ª pole position di Max Verstappen con la Red Bull — eguagliando il record del campione tedesco con la stessa squadra.

Un gesto apparentemente semplice, ma che carica di emotività la narrativa attorno al quattro volte campione del mondo, che vede Max portargli via un altro record.
Un gesto che appare ancora più intrigante se consideriamo il fermento delle ultime settimane: il nome di Vettel è tornato a circolare con insistenza come possibile figura di riferimento all’interno della Red Bull, destinato a ricoprire un ruolo da consulente per affiancare o addirittura sostituire Helmut Marko. L'austriaco in passato avrebbe anche ammesso che un giorno potrebbe cedere la poltrona al tedesco, definendolo “ideale” per guidare il programma giovani e la strategia del team.
Max Verstappen, da parte sua, ha accolto con emozione questa ipotesi: “Sono sicuro che per Sebastian ci sarà sempre spazio in ogni forma.”
I quattro campionati vinti da Vettel (2010–2013) rimangono indelebili nella storia di Red Bull, e continuano a instaurare un ponte tra passato e presente.
In un momento in cui Red Bull sta affrontando una flessione tecnica e si prepara ad una sfida enorme — con il passaggio a motori propri nel 2026 — il ritorno simbolico e umano di Vettel suona come un segnale potente: non solo un ricordo, ma una promessa di continuità e saggezza.
Dietro quel “repost” risuona una melodia di rispetto e nostalgia. È la voce del campione che non dimentica le radici. È una carezza alla storia, che potrebbe presto farsi presenza concreta se Vettel entrerà davvero nel team.
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