Hulkenberg ignorato sul podio. Oscar e Lando specchio di una Formula 1 che non sa più commuovere
07/07/2025 09:45:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Silverstone, 2025 sarà sicuramente un Gran Premio che ricorderemo a lungo, per le emozioni ma anche per le statistiche: Lando Norris vince per la prima volta il Gran Premio di casa, Oscar Piastri chiude secondo nonostante una penalità discussa, e Nico Hulkenberg conquista finalmente il suo primo podio in Formula 1 dopo ben 239 gare. Ma c’è qualcosa che ha stonato in modo assordante. E non è passato inosservato.

Nel momento della celebrazione, mentre lo champagne iniziava a scorrere e il podio si colorava di gioia, i due piloti McLaren hanno praticamente ignorato Hulkenberg. Nessuno sguardo, nessun gesto, nessuna condivisione di un traguardo che – al di là delle posizioni – meritava un applauso collettivo, un abbraccio, un cenno di rispetto. Al contrario: imbarazzo, gelo, silenzio. Sul podio, Hulkenberg sembrava un intruso nel giorno più importante della sua carriera.

Sui social le reazioni non si sono fatte attendere: "Oscar e Lando l'hanno completamente ignorato quando hanno parcheggiato", "Mercedes ha mandato champagne a Sauber, McLaren non ha versato nemmeno una goccia su Nico", "Podio storico, e non gli hanno nemmeno rivolto la parola".

La Formula 1 è sempre stata anche questo: rivalità feroci in pista, ma rispetto sacro fuori. Senna e Prost, nemici giurati, che nel 1993 si abbracciano sul podio di Adelaide. Schumacher che in Austria 2002 cede il gradino più alto a Barrichello dopo un ordine di scuderia vergognoso. Alonso e Raikkonen che issano sulle spalle Pastor Maldonado per celebrare la sua unica, irripetibile vittoria a Barcellona nel 2012. La vittoria si celebra, ma il podio si condivide. Sempre.

È questo che si è perso. E non è solo una questione di educazione o di sportività. È il segno di un cambiamento culturale più profondo. I piloti di oggi – giovanissimi, cresciuti nella bolla dei simulatori, delle gare assistite, dei paddock filtrati – hanno smarrito quel senso di comunità che nasceva anche dalla consapevolezza della paura. Non condividono più il rischio come legame, non sentono il podio come un rito collettivo. E così, un momento che doveva essere storico per tutti, si è trasformato in uno spettacolo amaro.

Oscar era frustrato per la penalità. Lando finalmente ha vinto a casa sua. Hulkenberg voleva solo gioire, almeno una volta. E invece si è trovato da solo. Come troppo spesso nella sua carriera. La verità? Questa non è la Formula 1 che amiamo.

E se anche il pubblico di Silverstone ha iniziato a gridare “NICO NICO”, mentre il padre di Norris tentava nervosamente di lanciare cori per suo figlio, è perché la gente, almeno lei, ha ancora il cuore al posto giusto.

Eppure, tra tanta freddezza, c’è stato chi ha salvato l’onore del paddock. Max Verstappen è stato tra i primi a congratularsi con Hulkenberg: lo ha fatto via radio subito dopo la bandiera a scacchi, e poi ancora appena sceso dalla monoposto, con un gesto sincero e diretto. Il campione olandese, spesso descritto come freddo o distaccato, ha dimostrato invece cosa significa riconoscere il merito e rispettare la storia. Anche Perez è stato tra i primi a complimentarsi tramite i social.

Simpatico anche il commento di David Coulthard che su Instagram ha scritto: “Abbiamo il primo podio di Hulkenberg prima di GTA VI

Insomma, McLaren ha vinto la gara, ma ha perso un’occasione di classe, umanità e rispetto.

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