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È il momento delle valutazioni, dei pensieri più sinceri e di cosa ci ha lasciato il dodicesimo round del calendario di Formula 1.
Iniziamo dal vincitore morale di questo GP, Nico Hulkenberg (10 e lode): le lunghe attese sono state ripagate con interesse, in una gara in cui l'uomo verde ha dimostrato tenacia, forza e superiorità. Tutto il team sorride, Binotto compreso, che si prende la soddisfazione (ancora una volta) di stare davanti alle due Ferrari.
Passiamo a chi non perde mai il posto fisso, i due Papaya. Piastri (7-) è autore per la prima volta di un errore grave. I dieci secondi di penalità per quanto accaduto con Verstappen diventano fatali per conquistare la vittoria, ma non per salire (come sempre) sul podio. Chi ringrazia è Lando Norris (9) che vince davanti al suo pubblico e conquista il secondo successo consecutivo: che sia l'inizio di una svolta?
Chi è passato dalle stelle alle stalle è sicuramente Max Verstappen (6): dopo una super pole, in gara le difficoltà sono state enormi. Il fattaccio con Piastri lo confonde, finendo in testacoda e scivolando dalla seconda alla decima posizione. Ma i veri campioni si riconoscono sempre: l'olandese risale fino alla quinta posizione, dimostrando la sua immutabile e infinita caparbietà.
Passiamo al weekend Ferrari. Belle le aspettative del venerdì, così come quelle del sabato mattina. Poi, cosa è successo? Il solito scenario che tanto ci mancava, l'illusione. Dopo delle qualifiche deludenti, la domenica è ancora peggio: Leclerc (4) sbaglia tutto, sin dalla partenza. Giusto rischiare, a Silverstone molte carte possono rivelarsi vittoriose, ma in alcuni casi è meglio attendere e giocarsele per bene. Al monegasco non va dritto nulla, e con diverse uscite di pista, ha assunto più il ruolo di giardiniere del circuito anziché protagonista della corsa.
Diversa la situazione per Hamilton (6.5) che almeno porta la sua SF-25 in top 4. Gli errori sul finale gli precludono la possibilità di salire sul podio, ma tutto sommato considerando la sua stagione, è stato robusto e solido per tutta la gara. Da togliere il fiato anche i sorpassi sui suoi avversari, tra i più belli a cui abbiamo assistito. In queste due settimane ci sarà tanto lavoro a Maranello, con la messa in pista (in forma privata) di nuove sospensioni. A Spa parleremo di un'altra Ferrari? Chi può dirlo, siamo ormai in balia delle onde.
Chi raccoglie i cocci dei propri errori è anche la Mercedes. Male Antonelli (4), tamponato da Hadjar e costretto al ritiro. Nella pioggia l'italiano non ha brillato, complice anche le chiamate ai box, troppo anticipate e fallimentari. Situazione simile anche per Russell che per seguire un suo istinto (sbagliato) perde l'occasione di restare in quinta posizione, scivolando in decima. Un punto miracolato, considerando che Bearman stava quasi per attaccarlo. Dopo la doppietta in Canada, si è un po' persa la bussola: chissà se anche le voci di mercato non stiano influendo in questo evidente nervosismo.
Passiamo poi ai ritirati: Hadjar e Bortoleto (4) si fanno fregare dalla pioggia intensa di Silverstone, mettendo a muro le loro vetture. Situazione ambigua e avvolta nel mistero quella di Colapinto (0) che non è nemmeno sceso in pista, evitando altre figuracce tra i giardini inglesi. Non pervenuto (ancora) Tsunoda, che combina guai da tutte le parti (3)

A due facce la gara per il duo Williams: solida la prestazione di Albon (7) che torna a punti dopo gare sfortunate, mentre Sainz continua a sguazzare tra le difficoltà (4). Il team di Grove ha subito un evidente calo: che il cambio regolamentare abbia colpito la squadra sbagliata? In Haas invece, si torna a casa senza alcun punto conquistato. Prestazione abbastanza solida per Ocon e Bearman (5.5) ma fuori dalla zona punti. L'inglesino paga il grave errore commesso il sabato, perdendo la possibilità di partire dall'ottava posizione. C'è bisogno di continuità (e meno penalità) per ottenere risultati più succosi.
La pioggia ha portato con sé dei miracoli rari e probabilmente isolati: Lance Stroll è riuscito ad andare a punti. Pare che il canadese si sia risvegliato dopo un lungo letargo, compiendo una gara massiccia e proficua per sé stesso e l'Aston Martin (8) a cui si aggiungono i punti del buon Fernando (7), dove l'esperienza e la bravura pagano ancora una volta. Bene anche Gasly, unica punta e guida sicura per Alpine (9) che torna a punti sempre e solo per il giovane francese.
15 giorni tra duro lavoro e mirato riposo prima di tornare in pista, direzione Belgio, tra le i saliscendi mozzafiato di Spa-Franchorchamps. Luogo di mille battaglie e successi senza tempo, riuscirà a replicare l'adrenalina vissuta tre le curve di Silverstone? Non ci resta che attendere per commentarlo insieme, amici miei.
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