Nigel Mansell commenta l’addio di Horner: «Un po’ uno shock, un po’ un orrore»
13/07/2025 07:15:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La F1 sa spesso sorprendere. L’improvviso allontanamento di Christian Horner dal ruolo di team principal e CEO del team anglo-austriaco non ha solo sorpreso ma ha lasciato attualmente molti punti interrogativi sia sulle cause che sulle conseguenze di questo terremoto.

Tra le voci più autorevoli a commentare la notizia c’è quella di Nigel Mansell, campione del mondo 1992, che ha lanciato un chiaro avvertimento: la stagione 2025 rischia di diventare una lunga salita per la scuderia di Milton Keynes.

Horner, figura centrale del progetto Red Bull fin dal suo debutto in Formula 1 nel 2005, è stato l’artefice di un ciclo vincente che ha portato alla conquista di sei titoli piloti e otto costruttori. Ma i contrasti interni, aggravati dal caso che lo aveva coinvolto all’inizio del 2024 – poi archiviato – hanno evidentemente lasciato delle crepe profonde. Ammesso che i motivi siano legati a quanto accaduto, dopo più di un anno di acque relativamente calme, la decisione del management è arrivata come un fulmine a ciel sereno, con Laurent Mekies chiamato a raccoglierne l’eredità.

Mansell, intervistato da AceOdds, ha espresso tutta la sua perplessità:

“Per fare una cosa del genere a metà stagione, qualunque siano i motivi, non è positivo per la squadra. Sentiranno la sua mancanza, ci sarà un periodo di transizione. Sarà una lotta per la Red Bull riuscire ad essere competitiva come avrebbe voluto per il 2025.”

L'ex campione del mondo ha poi aggiunto:

“È molto difficile commentare le dinamiche interne di un team quando non si conoscono i fatti. Tutto quello che posso dire è che il motorsport è già abbastanza difficile senza che arrivino sfide come questa nel momento in cui sono arrivate. Qualsiasi team avrebbe enormi difficoltà.”

Il giudizio complessivo di Mansell sull’operato di Horner in questi anni resta però inequivocabile:

“Penso che, proprio come i tifosi, non avevo idea di cosa stesse facendo la Red Bull, quindi è stata una sorpresa e uno shock. Ero con la Red Bull e ho parlato con Christian lo scorso weekend e non c’era alcun segnale, nessun problema o altro. Un po’ uno shock, un po’ un orrore, davvero.”

“Nessuno conosce davvero i fatti e non sarebbe professionale da parte mia dare un’opinione, ma tutto quello che posso dire è che il lavoro magnifico che Christian Horner ha fatto per 20 anni è una testimonianza della sua abilità e della sua dedizione a questo sport. Questo non dovrebbe essere dimenticato.”

Parole che suonano come un tributo, ma anche come un campanello d’allarme. La Red Bull 2025 è attualmente solo quarta nel mondiale costruttori, e se Max Verstappen ha comunque colto due successi, la lotta per il quinto titolo consecutivo sembra ormai sfumata.

La nuova era guidata da Mekies parte dunque sotto i riflettori più intensi. Con l’uscita di scena di Horner, dopo quelle di Newey e Marshall, la Red Bull rischia di perdere la propria anima tecnica e gestionale, e la sfida ora sarà duplice: mantenere la competitività e ricostruire la stabilità interna. Mansell, da uomo di pista, sa bene quanto il tempismo in Formula 1 possa fare la differenza. E stavolta, il colpo è arrivato nel momento più delicato.


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