Ecco come la tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno cambiando la Formula 1
19/08/2025 09:45:00 Tempo di lettura: 9 minuti

La Formula 1 di oggi, in cui il regolamento limita notevolmente le sessioni di test in pista e le ore in galleria del vento, non è soltanto un terreno di sfida tra progettisti, piloti e motori, ma un laboratorio ipertecnologico in cui intelligenza artificiale, cloud computing e simulazioni digitali stanno ridefinendo il concetto stesso di competizione.

In questo contesto abbiamo analizzato come Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren, hanno scelto partner tecnologici strategici che forniscono strumenti decisivi per trasformare ogni dato raccolto da migliaia di sensori, in pista ed in fabbrica, in miglioramenti prestazionali.

 

La Ferrari ha scelto AWS

La Ferrari ha puntato su un pilastro come Amazon Web Services. Grazie ad AWS, i tecnici di Maranello possono eseguire nel modo più efficiente possibile le simulazioni CFD, per testare soluzioni aerodinamiche e assetti prima ancora di costruire i pezzi, e affinando la famosa correlazione simulatore/pista essenziale nella moderna F1.

La Ferrari sfrutta inoltre AWS per integrare soluzioni di Generative AI nelle attività legate alla F1. L’uso dei Large Language Models e della computer vision permette anche di analizzare i video dei competitor con maggiore rapidità ed efficacia, di effettuare anomaly detection nei processi produttivi legati alla monoposto, e permette ad esempio di analizzare i pit stop sincronizzando video e telemetria, riducendo i tempi di valutazione dell’80%.

L’intelligenza artificiale consente in pratica di correlare enormi quantità di dati che prima non era possibile elaborare, ottimizzando i processi, accelerando lo sviluppo e rendendo più veloce e precisa la progettazione e l’evoluzione delle monoposto.


Mercedes con tecnologie degli Emirati Arabi

Ecco come i team di Formula 1 sfruttano l’intelligenza artificiale e il cloud computing

La Mercedes si affida ad altri pilastri del cloud computing, e combina l’intelligenza artificiale del colosso emiratino G42 con la solidità di SAP.

G42, leader globale nell'elaborazione di intelligenze artificiali, fornisce algoritmi predittivi che individuano informazioni nascoste nei miliardi di dati registrati della telemetria, mentre SAP Business AI consente di simulare scenari di spesa e logistica, aspetto cruciale per rispettare il budget cap.

Per quanto riguarda le simulazioni e la potenza di calcolo, Mercedes può contare su supercomputer basati su processori AMD EPYC, in grado di eseguire analisi CFD ad alta risoluzione per ottimizzare ogni dettaglio aerodinamico e prevenire criticità come il surriscaldamento dei freni, vero e proprio punto di forza della vettura angelo tedesca.

 

Red Bull e Oracle, molto più di uno sponsor

Per Red Bull la partnership con Oracle, va molto oltre il rapporto commerciale di title sponsor, ma è una vera e propria arma competitiva, che ha portato l’uso dell’intelligenza artificiale a livelli mai raggiunti. Con questa collaborazione il team ha portato avanti tre settori principali: la gestione delle penalità, le simulazioni strategiche e lo sviluppo del motore.

  • Challenging penalties: sfruttando la tecnologia GenAI di Oracle, basata su un grande modello linguistico (LLM) combinato con Retrieval-Augmented Generation (RAG), il team può scandagliare in tempo reale migliaia di pagine di regolamenti FIA e precedenti disciplinari. In questo modo, Red Bull è in grado di presentare in soli 30 minuti un’eventuale protesta ben documentata, come nel caso dell’appello relativo a Lando Norris negli Stati Uniti 2024. L’AI diviene quindi uno strumento che velocizza l'analisi e fornisce la base per un ricorso veloce e pienamente in linea con il codice sportivo.
  • Ridurre i tempi di simulazione: grazie all'infrastruttura Cloud di Oracle Cloud, la Red Bull può eseguire miliardi di simulazioni strategiche prima e durante ogni gara, riducendo i tempi di calcolo del 25% rispetto al passato. Questo significa reagire più rapidamente a variabili come meteo o strategie dei rivali, scegliendo il momento ottimale per fermarsi ai box o cambiare assetto.
  • Sviluppo del power unit: dal 2021 Red Bull Powertrains lavora al proprio propulsore, e dal 2026 lo farà insieme a Ford. Per progettare e validare virtualmente ogni componente, il team utilizza la potenza del cloud Oracle, accelerando la fase di ricerca e sviluppo e riducendo la necessità di prototipi fisici.

Come ha dichiarato Christian Horner qualche tempo fa: “I miglioramenti delle prestazioni sono la linfa vitale della competizione in F1 e Oracle Cloud Infrastructure è la scelta migliore per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi in pista.”. Un riconoscimento esplicito al valore del partner tecnologico, che ha esteso l’uso degli strumenti AI non solo a Milton Keynes ma anche alle operazioni trackside e al personale remoto.

 

McLaren con Google e Dell

La McLaren è la scuderia che forse si è maggiormente avvantaggiata delle collaborazioni tecnologiche affidandosi ad un colosso come Google.

Google Cloud gestisce terabyte e terabyte di dati ogni weekend, con analisi AI che spaziano dal degrado gomme ai processi decisionali. I servizi Google consentono al team di ottenere un vantaggio competitivo sia in pista che in fabbrica,  al McLaren Technology Centre, rendendo i processi produttivi più efficienti e ottimizzando l’utilizzo delle risorse.

Oltre a Google, il team papaya si affida a Dell Technologies per fornire micro-datacenter trasportabili in circuito, in grado di elaborare dati critici in tempo reale nei box, ed aggiornando costantemente il modello digitale della monoposto utile per lavorare in modo più efficace e rapido alla ricerca del setup ottimale.

Ovviamente non solo per Ferrari, Mercedes, Red Bull e McLaren, ma per tutte le scuderie l’intelligenza artificiale non è più un esperimento, ma una parte integrante del processo decisionale e progettuale. Dal calcolo aerodinamico al monitoraggio finanziario, dal pit-stop alla gestione logistica, ogni aspetto della Formula 1 è filtrato e potenziato da algoritmi. In un mondo regolato da budget cap e limiti di test, gli uomini chiave non sono solo meccanici e ingegneri, ma anche data scientist e specialisti AI.

 

Rombo: l'intelligenza artificiale di formula1.it 

Ecco come i team di Formula 1 sfruttano l’intelligenza artificiale e il cloud computing

Anche formula1.it utilizza l'intelligenza artificiale per offrire un servizio ai suoi lettori, grazie a Rombo, un assistente virtuale basato su AI, addestrato con i documenti ufficiali FIA e i paper tecnici più aggiornati. Questo strumento, del tutto gratuito, è in grado di rispondere in tempo reale alle vostre domande su aspetti tecnici e regolamentari della Formula 1, cercando di fornire spiegazioni chiare e al contempo approfondite. Mettilo alla prova.

Una cosa è certa: in questo nuovo equilibrio tra reale e digitale, tra volante e cloud, tra pista e algoritmi, si sta scrivendo il futuro dello sport più veloce del mondo.

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