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La redazione di Formula1.it ha avuto il piacere e l'onore di scambiare quattro chiacchiere con il giovane pilota pisano Nicola Lacorte che nel 2025 ha militato in Formula 3. Conosciamo più a fondo il pilota della Dams tra sogni, sacrifici e ambizioni

14/09/2025 12:30:00 Tempo di lettura: 10 minuti

Nicola Lacorte, classe 2007, è uno dei tanti rookie che quest'anno hanno partecipato al campionato FIA di Formula 3. L'italiano, in forza al team Dams e appoggiato dall'Academy Alpine, si è distinto molto durante l'anno e, tra alti e bassi, ha concluso la sua stagione di debutto nella categoria.

Dopo tanti anni di attesa finalmente i talenti italiani stanno cominciando ad arrivare anche nelle categorie più alte del motorsport e, oltre a Kimi Antonelli, pilota della Mercedes di Formula 1, proprio Nicola Lacorte, insieme a Brando Badoer, Nicola Marinangeli, Leonardo Fornaroli e Gabriele Minì, stanno portando in alto il nostro Paese.

esclusiva nico lacorte Foto di Giuseppe Cianci

Guardando al 2025 il pilota pisano purtroppo non è mai riuscito a concludere nella zona punti, ma i suoi migliori risultati sono arrivati durante la Sprint Race della tappa di casa a Imola, dove ha concluso quindicesimo, e nella Feature Race di Silverstone, dove nuovamente si è piazzato al quindicesimo posto. Da sottolineare però come durante il capitolo finale, ovvero quello di Monza, l'alfiere del team francese stesse conducendo un'ottima gara ed era impegnato a battagliare per i primi punti della stagione, fino a quando un problema tecnico non lo ha rallentato facendolo precipitare indietro.

Noi di Formula1.it in questi giorni abbiamo avuto l'onore e il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il giovane toscano e, ricollegandoci al suo anno da rookie in categoria, gli abbiamo chiesto quali sono le principali differenze che ha trovato tra la nuova vettura di Formula 3 e quella della FRECA alla quale era abituato fino all'anno scorso. Nicola ha così risposto: "La Dallara F325 mi ha sorpreso in termini di guidabilità e performance. Rappresenta un grande salto in avanti rispetto alla FRECA. Tra la Formula 4 e la FRECA c'è una bella differenza, per esempio il differenziale, che sulla F4 non c'è. Ma salendo su una F3 si capisce immediatamente il salto tecnologico che si trova. È senza dubbio la miglior macchina che abbia guidato finora nella mia carriera".

Ogni pilota, prima di arrivare a guidare una monoposto, inizia la sua avventura a quattro ruote mettendosi al volante di un kart. Quanto sia importante questo passaggio è però molte volte sottovalutato, o direttamente snobbato da molti appassionati che credono che gli anni del karting siano solamente di transizione verso le vetture più potenti.

Al contrario, il kart è un passaggio fondamentale nella carriera di un pilota e di questo ce ne ha dato piena conferma anche Nicola che, rispondendo a una nostra domanda sull'argomento, ha dichiarato: "Il karting è di importanza fondamentale, direi insostituibile. Kart e monoposto sono senza dubbio due mondi diversi e, a parte alcune procedure di gara o le battaglie corpo a corpo, tutto il resto come la sensibilità con le gomme o la guida in condizioni di pista bagnata, sono cose che si imparano alla guida dei kart e che, una volta fatte tue, ti porterai dietro per sempre, a prescindere dalla categoria alla quale parteciperai".

L'articolo continua dopo la foto esclusiva nico lacorte Foto di Giuseppe Cianci

Parlando invece di temi come il warm-up prima di scendere in pista o i "riti scaramantici", il pilota della Dams ha risposto: "Seguo una routine molto accurata nelle due ore precendti a quando salgo in macchina, per entrare caldo, idratato e concentrato. Vengo seguito dallo stesso gruppo di lavoro di Athletica con il quale mi alleno a casa. Con il mio preparatore facciamo una serie di esercizio per i riflessi con delle palline da tennis, prendo gli integratori Cetilar ed entro in macchina. Le gare, specialmente quelle estive quando a volte fa molto caldo, devono essere preparate con cura, sia fisicamente ma anche e molto, mentalmente, prima a casa e poi in pista".

"Ho ho il mio warm up per entrare caldo e concentrato in macchina. Ogni volta, con il mio preparatore, faccio un esercizio per i riflessi con delle palline da tennis. Non entro in macchina finché non ne faccio 10 ad occhi chiusi. Quando mi preparo all'interno del camion invece mi vesto sempre seguendo un certo ordine".

Uscendo per un momento dalla sfera del pilota ed entrando di più in quella privata, per conoscere meglio chi è realmente Nicola Lacorte, gli abbiamo domandato cosa faccia nei periodi in cui si trova lontano dalle piste. Questa la sua risposta: "Anche se è difficile adoro vedere i miei amici, perché con loro posso staccare completamente dalle corse e ricaricarmi mentalmente e fisicamente. Inoltre, adesso che ricomincerà la scuola, sarò parecchio occupato poiché dovrò affrontare anche l’esame di maturità la prossima estate, proprio nel pieno del campionato di F3".

Tornando a parlare di pista, ogni pilota ha un suo tracciato preferito. Tra quelli in cui l'italiano ha corso, nel suo cuore troviamo due autodromi in particolare, uno dei quali purtroppo dal prossimo anno non sarà più nel calendario della Formula 1. Stiamo parlando del circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola e dell'autodromo internazionale di Monza. Parlando dei due impianti italiani Lacorte ha detto: "Imola è un circuito che ho nel cuore, adoro fare un giro di qualifica in una pista tecnica come quella, dove è necessario sfiorare l’erba in ogni uscita di curva. Parlando di Monza invece le gare lì sono stupende. Il circuito offre sempre tante occasioni di sorpasso e strategie diverse dal solito".

Prima di iniziare la sua avventura in Formula 3 questa stagione, Nico è volato in Florida a Daytona per partecipare insieme a suo padre alla mitica 24 ore di Daytona, un evento che ha segnato anche il suo debutto nelle gare Endurance. Rivivendo quei momenti padre-figlio, il pilota ha ammesso: "Devo dire che durante la gara mio padre era più teso di me, specialmente perché voleva che andasse tutto bene durante la mia primissima esperienza nell’endurance. È stato davvero un sogno diventato realtà. Lui è il mio fan numero uno e, anche durante il mio impegno in FIA Formula 3, mi dà moltissimi consigli che cerco sempre di applicare al meglio".

Guardando invece al futuro Nicola ha le idee ben chiare: "Tra due anni mi vedo in Formula 2 perché questo è il mio obiettivo. Sono sicuro che continuando il lavoro che sto facendo con le persone che mi aiutano e mi supportano, riuscirò ad ottenere i risultati necessari per salire di categoria". Noi di Formula1.it, come tutti i suoi tifosi, gli auguriamo il meglio per la sua carriera e non vediamo l'ora di vederlo nuovamente al volante di una monoposto il prossimo anno, con la speranza che possa rapidamente scalare le categorie verso la Formula 1.

Parlando proprio dei tifosi e del sostegno che riceve ogni giorno, abbiamo concluso la lunga chiacchierata chiedendogli se tutti i riflettori del Paese puntati su di lui gli mettano ulteriore pressione o lo carichino e lo spronino a dare sempre il meglio di sé. A questa domanda il giovane toscano ha risposto: "Per adesso non ho sentito la necessità di gestire la pressione. Al momento per me è più un supporto. Faccio uno sport che genera entusiasmo da parte di moltissimi tifosi e per esempio a Monza questo si è sentito tantissimo. È stato bello vedere tutta quella passione. Per me è motivo di orgoglio e una spinta ulteriore per migliorare e non deludere le aspettative dei tifosi e degli appassionati".

"Proprio per questo motivo volevo concludere mandando un grandissimo grazie a tutti i tifosi perché quando siamo a casa si sente davvero la differenza e non vedo l'ora di rivedere tutti il prossimo anno".

Si ringrazia Nicola Lacorte per la cordialità e la disponibilità mostrata nell'intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell'autore (Giuseppe Cianci) e della fonte formula1.it con il link al contenuto originale.

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Foto copertina x.com


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