Max Verstappen sulla macchina del tempo, ancora prima che al volante di una Ferrari 296 GT3, a bordo della quale ha vinto, sul tracciato del vecchio Nurburgring, una gara di durata, quattro ore per la Serie NLS, in coppia con Chris Lulham.
La notizia ci ha proiettati all'indietro, col simulatore della nostalgia, a quel tempo in cui i piloti non erano blindati all'interno di un contesto dall'atmosfera rarefatta, liofilizzata da regolamenti "platonici" in ambito motoristico, quasi "vegana" per la rigidità delle prescrizioni e della impossibilità anche soltanto di annusare tutto ciò che qualche decennio fa era normale per noi vedere.
Abbiamo visto Max esibirsi come i corridori - non semplicemente piloti - di un tempo, che scendevano dall'abitacolo di una monoposto a ruote scoperte per infilarsi dentro un prototipo. La resilienza del "correre" innanzitutto per il gusto di farlo, la passione che contagia il campionissimo che, guarda caso, in questa Formula Uno da tempo si annoia, anche se quest'anno comincia a divertirsi facendo il guastafeste.

Il teatro, poi, è stato quello dell'"Inferno verde", come aveva soprannominato Jackie Stewart il vecchio "Ring". Anche in questo c'è un potentissimo significato simbolico, se pensiamo a ciò che le lingue d'asfalto nella selva hanno sempre rappresentato.
Uno dei più grandi di sempre che esce da quella specie di jet - set che è la Formula Uno attuale per tornare a misurarsi con ciò che davvero conta nel motorsport di ogni epoca e che forse restituirebbe al pubblico l'autentica adrenalina in nome della quale gli appassionati guardano ai piloti come a dei semidei.
Nel divertirsi, Verstappen ha anche fornito una sorta di consulenza verso un ambiente che continua a crogiolarsi in cervellotiche regole con pretesa di spettacolarizzazione da luna park: le griglie invertite e il giro del mondo tra cento sceicchi...
Il grandioso pilota l'ha fatto per sé, ma proprio per questo ci ha fatto capire che i protagonisti del Circus, se potessero decidere loro, farebbero più o meno il contrario di ciò che passa sopra le loro teste e che a loro tocca subire, come criceti costretti a girare nella ruota.
Leggi anche: Verstappen vince al Nurburgring con una Ferrari, Turrini sogna: «Se si trova bene...»
Foto copertina x.com