È sempre difficile, eticamente e umanamente, scrivere di Michael Schumacher e delle sue condizioni. Per chi scrive è giusto e doveroso rispettare la volontà della famiglia del campione tedesco, che chiede il massimo riserbo e la tutela della sua privacy. Quello che segue è quindi solo un riepilogo di ciò che sappiamo, basato su una ricostruzione del Mirror in merito alle controversie legali, per mettere in evidenza alcune disgustose fake news che giornalmente vediamo soprattutto sui social.
Cominciamo proprio dalla più diffusa e assolutamente falsa notizia che, circa un anno fa, vedeva Michael Schumacher partecipare al matrimonio della figlia Gina Maria nella villa di famiglia a Maiorca, in quella che sarebbe stata la sua prima apparizione pubblica in undici anni.
Diversi media tedeschi hanno affermato che Michael avrebbe assistito di persona al gioioso evento, fornendo dettagli di contorno per rendere più credibile l'informazione, come quella secondo cui agli ospiti era stato chiesto di lasciare i cellulari all'ingresso per impedire che venissero scattate foto non autorizzate. La famiglia di Schumacher ha poi smentito tutto, marchiando questa come una delle tante fake news su Schumacher.
Il clamore di quella notizia, da un lato, ha evidenziato una morbosa curiosità su cui alcuni hanno speculato; dall'altro, ha messo in luce l'affetto di milioni di persone verso Michael, le cui condizioni sono gelosamente custodite dalla sua cerchia ristretta di amici e familiari sin dall'incidente che ha cambiato la sua vita quasi dodici anni fa.
Nel dicembre 2013 Michael Schumacher fu vittima di un grave incidente sulle Alpi francesi, battendo violentemente la testa contro una roccia mentre sciava. Il casco si ruppe in due e le lesioni cerebrali riportate costrinsero il sette volte campione del mondo a un lungo coma farmacologico.
Da allora Schumacher vive nella sua residenza sul Lago di Ginevra, accudito costantemente dalla moglie Corinna e da un'équipe di specialisti, in un riserbo assoluto sulle sue reali condizioni di salute.
I bollettini di aggiornamento sulle sue condizioni sono stati pochissimi, per lo più affidati a brevi dichiarazioni del figlio Mick e della moglie Corinna.
In questo contesto molti hanno cercato di ottenere informazioni sulle condizioni di Michael, e negli anni successivi all'incidente ciclicamente sono emerse voci, storie e scioccanti tentativi di ricatto.
La famiglia Schumacher si è trovata coinvolta in un terribile ricatto da dodici milioni di sterline, che ha portato alla denuncia e alla condanna di tre uomini nel febbraio di quest'anno. Yilmaz Tozturkan è stato condannato a tre anni di carcere dopo aver minacciato la famiglia chiedendo dodici milioni di sterline per non divulgare sul dark web 900 foto personali, quasi 600 video e cartelle cliniche riservate.
Il furto del materiale è avvenuto con la complicità di Markus Fritsche, che lavorava per una società di sicurezza incaricata di sorvegliare la casa della famiglia Schumacher. Fritsche ha ricevuto una condanna a due anni con sospensione della pena, mentre il figlio di Tozturkan, Daniel Lins, specialista in informatica, è stato condannato a sei mesi con sospensione della pena.
Dopo la sentenza, l'avvocato degli Schumacher, Thilo Damm, ha rivelato l'esistenza di un altro hard disk mancante, nonostante le ricerche nelle case degli imputati: “Non sappiamo dove sia l'hard disk mancante”, ha detto. “Non ho una sfera di cristallo, ma c'è la possibilità di un'altra minaccia”.
Recenti notizie hanno offerto qualche motivo di ottimismo, come quella, in qualche modo confermata dalla famiglia, secondo cui Michael avrebbe autografato, con l'aiuto di Corinna, un casco per Jackie Stewart in occasione di un evento di beneficenza all'inizio di quest'anno.
Parzialmente vera anche la notizia che parlava di un tentativo di stimolare il campione tedesco tramite il rombo del motore, ma non è mai stato confermato che questo sia avvenuto portando Michael effettivamente dentro l'abitacolo di una supercar come passeggero.
Altri recenti aggiornamenti da parte di amici intimi hanno invece suggerito che Schumacher non sia ancora in grado di comunicare verbalmente e sia per lo più costretto a letto.
A giugno Flavio Briatore ha dichiarato: “Se chiudo gli occhi, lo vedo sorridere dopo una vittoria. Preferisco ricordarlo così piuttosto che disteso su un letto. Corinna e io parliamo spesso, però”.
All'inizio di quest'anno, il giornalista tedesco Felix Görner ha rivelato che il suo vecchio amico è purtroppo “dipendente dagli assistenti”, aggiungendo: “È una persona che non può più esprimersi attraverso il linguaggio. È una situazione molto triste. In realtà era un eroe indistruttibile. Ci aggrappiamo alla speranza, a un filo di paglia. Ma lui semplicemente non sta bene, quindi non lo rivedremo più”.
In un articolo del Telegraph, l'ex moglie di Flavio Briatore, Elisabetta Gregoraci, ha rivelato: “Michael non parla, comunica con gli occhi”.
Fra le poche persone che possono far visita a Schumacher c'è anche la sua manager Sabine Kehm, una giornalista tedesca che lavora per la famiglia da oltre 25 anni, impegnata oggi a salvaguardare la sua privacy. “La salute di Michael non è una questione pubblica, quindi continueremo a non rilasciare alcuna dichiarazione al riguardo. Dobbiamo proteggere la sua sfera privata. Dal punto di vista legale e a lungo termine, ogni dichiarazione relativa alla sua salute diminuirebbe la portata della sua sfera privata”.
In un documentario Netflix del 2021 su Schumacher, sua moglie Corinna ha sottolineato la necessità di mantenere privata la condizione di suo marito: “Stiamo cercando di andare avanti come una famiglia, come piaceva a Michael e come piace ancora a lui. E stiamo andando avanti con le nostre vite. Per me è molto importante che lui possa continuare a godersi la sua vita privata il più possibile. Michael ci ha sempre protetti, e ora noi proteggiamo Michael”.
Queste e poche altre sono le informazioni in qualche modo verificate sulle condizioni di Michael Schumacher. La speranza di un miglioramento resta sempre viva, ma sarà la famiglia, giustamente, a decidere se e quando fornirle.
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