Sono passati solo pochi mesi da quando, nel pieno della scorsa estate, il paddock della F1 è stato colto di sorpresa dalla notizia della separazione tra Christian Horner e la Red Bull. Una mossa clamorosa e immediata che ha chiuso un’era, visto che il team di Milton Keynes perdeva il manager e team principal che, partendo da zero, lo aveva portato con costanza ai vertici, vincendo titoli a raffica. A rendere ancora più sorprendente la notizia è stato il fatto che Horner abbia lasciato da vincente, dopo l'ultimo titolo piloti conquistato nel 2024 con Max Verstappen. E forse proprio il pilota olandese, che più di tutti ha dato alla compagine di Milton Keynes, è stato il fattore che, facendo leva su un suo possibile addio, ha spinto i vertici Red Bull ad allontanare il team principal per non perdere l'asset più prezioso del team: il sole attorno a cui tutto ruota, e unico elemento capace di tenere in vita una squadra che, dallo scorso anno, ha perso parte del suo smalto.
Un colpo durissimo, quindi, per quello che era il team principal più longevo della griglia. L'addio di Horner ha spinto vari addetti ai lavori e personaggi del mondo dei motori a esprimere la propria opinione, sia sul suo abbandono sia su un possibile ritorno nel Circus iridato. Tra questi c'è stato recentemente l'ex team principal della Haas, Guenther Steiner, che ha ammesso di non vedere Chris Horner (che ha lasciato la Red Bull con una buonuscita di 80 milioni di sterline, un gardening che finirà nell'estate 2026 e sistemato le sue vicende giudiziarie) pronto a tornare il prossimo anno, malgrado il suo nome sia stato accostato ad Alpine e Aston Martin: ipotesi su cui si è detto scettico. "Penso che aspetterà un po'. Non vede l'ora di tornare, ma non credo che ci sia niente per lui di ciò che vuole fare".
Oltre a Steiner, nel blog "Profondo Rosso", Leo Turrini ha espresso il suo punto di vista sui possibili sbocchi professionali di Horner, facendo riferimento anche alle voci che negli scorsi giorni lo hanno dato come vicino alla Ferrari, dove il presidente John Elkann, a quanto pare, sarebbe poco soddisfatto dei risultati attuali del team e del lavoro di Fred Vasseur, il cui contratto è stato però rinnovato solo tre mesi fa.
"La stagione è un viaggio doloroso nel deserto dell’amarezza. Auto sbagliata. Correzioni inefficaci. Gestione talvolta imbarazzante. Per molto meno Binotto fu cacciato. [...] Meno di tre mesi fa la Ferrari ha deciso di confermare Fred Vasseur al timone del reparto corse. Ha senso immaginare ripensamenti? Con l’auto 26 già battezzata? [...] Però. A Maranello comanda John Elkann, uomo cui non dispiace cambiare idea anche in fretta, in assenza di risultati. [...] La Ferrari in F1 non tocca palla da quasi due decenni. In questo tempo, Chris Horner ha vinto con la Red Bull la bellezza di quattordici titoli mondiali. [...] Horner vuol tornare al muretto, ama troppo le corse per starne lontano. [...] La competenza di Horner non si discute, fermo restando che la F1 non è il calcio. [...] E uno come Todt entrò in Ferrari nel '93 e vinse il primo titolo nel '99, avendo alle spalle un grande presidente come Montezemolo. E forse l’ultima frase dopo la virgola spiega tutto".
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Foto copertina x.com
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