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Piastri categorico: «Ad Abu Dhabi non cercherò vendetta per il titolo di Webber»
06/12/2025 11:00:00
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Oscar Piastri ha respinto con decisione l’idea che questo fine settimana, al Gran Premio di Abu Dhabi, possa correre con l’obiettivo di ottenere una sorta di rivincita per il suo manager Mark Webber. Secondo l’australiano, infatti, i piloti sono "persone egoiste" per natura e non guidano con motivazioni di questo tipo.
Piastri arriva all’ultimo appuntamento stagionale come outsider nella lotta al titolo: è terzo in classifica, a 16 punti dal compagno di squadra Lando Norris, e per diventare il primo campione del mondo australiano dai tempi di Alan Jones nel 1980, dovrebbe vincere, o quantomeno chiudere secondo, sperando in un risultato negativo sia per Norris che per Max Verstappen.
La storia, tuttavia, offre qualche spunto incoraggiante: nelle ultime due volte in cui tre o più piloti si sono giocati il titolo all’ultima gara, a spuntarla è stato proprio chi partiva da terzo. Accadde a Kimi Räikkönen nel 2007 e a Sebastian Vettel nel 2010.
Proprio il 2010 rappresenta un ricordo dolceamaro per Mark Webber, uno dei quattro contendenti di quell’epico finale. Ma Piastri ha voluto chiarire che non scenderà in pista pensando a una sorta di risarcimento nei confronti del suo manager: "No. Per me è una sfida personale. Alla fine, come piloti siamo persone piuttosto egoiste: siamo noi a stare in macchina e lo facciamo per il nostro orgoglio. Certo, c’è una squadra di persone che ti accompagna nel percorso, famiglia, amici, manager, ma inizi questo sport perché vuoi farlo per te stesso".
Poi ha concluso dicendo: "Sono sicuro che Mark sarebbe felice di vedermi vincere, ovviamente. Ma no, non ho alcun pensiero di ripagarlo o qualcosa del genere".
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