Gp Canada - Gara
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Dalle nebbie dei test proibiti, dei dubbi di Monaco e degli equilibri instabili di questo mondiale un po’ pazzo emerge di nuovo Sebastian Vettel con la sua Red Bull. Ancora lui, il tricampione che rischia di andare a segno con il quarto alloro. In termini bellici Vettel ha compiuto una vera e propria guerra-lampo: partito dalla pole ha subito fatto la lepre (una delle sue specialità), imponendo da subito un ritmo pazzesco e insostenibile anche per Lewis Hamilton, suo diretto inseguitore. Ha preso subito il largo mettendo un gran margine tra sé e gli altri e ha gettato sin dai primi giri le basi di una vittoria annunciata. Non lasciatelo mai lì davanti da solo o il biondino non lascia neanche le briciole…

L’altra faccia della medaglia è Fernando Alonso, ancora una volta sofferente in qualifica ma il solito leone da gara. O Cavallino imbizzarrito se preferite. Dopo una prima metà di gara un po’ più sofferta, Fernando ha sfoderato una seconda parte decisamente incisiva, con tanti giri veloci e un’aggressività forte ma corretta (altro che Perez a Monaco…). Da subito duello con Bottas, partito dalla terza posizione ma precipitato in poco tempo nelle retrovie, poi il trenino dietro Rosberg e Webber, dei quali si è sbarazzato senza troppi complimenti. Poi il duello bellissimo con Lewis Hamilton, in quel momento secondo: prima a distanza, con un avvicinamento a tappe forzate, poi il corpo a corpo in cui ha vinto anche le resistenze di una Mercedes con velocità di punta notevoli. A quel punto, a fine gara, del tutto aleatorio l’inseguimento su Vettel (ormai o una quindicina di secondi di distanza), ma ad Alonso è andata bene così, oggi il secondo posto era il massimo ottenibile viste le circostanze. Resta da domandarsi (o meglio, da risolvere) come mai questa Ferrari sia sempre in crisi in qualifica e perché oggi la Red Bull sia stata così superiore. Nonostante Felipe Massa abbia compiuto una bella rimonta, dotata di una grinta altrettanto grande quanto quella di Fernando, è proprio lo spagnolo il valore aggiunto che fa volare in alto questa Ferrari. Una Ferrari che ha il compito di provarci comunque, di lottare con tenacia anche per un punto in più. Perché si sa, i mondiali in questi anni si vincono così, con scarti minimi.

Da lodare la gara di Vergne, sesto, primo dei doppiati (il 75% dei partecipanti!!) ma autore di una gran bella gara. Non lo stesso si può dire per le Lotus, praticamente irriconoscibili e incapaci di rappresentare una vera minaccia per chicchessia (nono Raikkonen e 13esimo Grosjean). L’inseguimento di Alonso, nonostante il bottino di Vettel sia in costante aumento, prosegue. Prossimo appuntamento tra tre settimane in Gran Bretagna.

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