Gp Belgio 2013 - Vince Vettel
25/08/2013 19:25:47 Tempo di lettura: 6 minuti

L’edizione 2013 del gran premio del Belgio di F1 non ci ha certo deluso quanto a emozioni… Il ritorno in pista dopo la sospirata pausa estiva è stato più infuocato che mai e ricco di spunti. Spa doveva essere la pista dell’ideale rinascita Ferrari nel finale di stagione. In un certo senso lo è stata ma la superiorità netta e schiacciante del solito binomio Red Bull/Vettel non ha lasciato spazio a certe concrete speranze di rimonta mondiale. Certo, abbiamo appena superato il giro di boa della stagione in corso con ben otto appuntamenti ancora da disputare. Ciò significa che ancora i giochi non sono per niente chiusi ma il futuro del campionato prende contorni e direzioni elementari da interpretare.

Adrian Newey, con molta modestia, sostiene che a Monza si potrebbe vedere una Red Bull non in gran forma (in riferimento al fatto che sui tracciati ad alta velocità e poco carico le sue macchine non sono notoriamente competitive al 100%), però intanto in Belgio, su una pista che fa in un certo senso da preludio al Gp Italia, la Rb9 è andata davvero forte. Complice, al solito, la solidità pazzesca di Sebastian Vettel, la leadership della corsa è stata cosa facile per il tedesco. Partenza, via e già dopo un terzo di giro, sul rettilineo del Kemmel (dove Hakkinen diede luogo al leggendario e super-citato sorpasso su Schumacher nel 2000) Vettel ha fagocitato il poleman Hamilton portandosi in testa. Da lì in poi è stata una cavalcata trionfale, con la fuga cui Sebastian ci ha abituati. Una fuga non consolidata da distacchi abissali ma molto ben gestita, soprattutto nella seconda metà di gara, quando il disperato assalto di un ottimo Fernando Alonso nulla ha potuto contro lo strapotere Red Bull. Se queste sono le premesse per Monza, le previsioni poco ottimistiche di Newey potrebbero anche essere smentite.

Sul circuito italiano, però, ci sono anche tante speranze di vedere la Ferrari emergere in un acuto poi difficile da ripetere sulle ultime piste extra-europee del mondiale. Alonso, infatti, è riuscito a portare a Spa la F138 al secondo posto, partendo dalla nona posizione. Una gara magistrale, un altro capolavoro dello spagnolo da incorniciare: start perfetto, con la quinta posizione artigliata al tornante della Source. Poi giù verso il mito, verso Eau Rouge, pronto a prendersi di forza una terza posizione dietro Vettel e Hamilton. Niente e nessuno, Vettel a parte ovviamente, ha potuto resistere alla carica di un Fernando molto concreto e di poche parole. La miglior risposta possibile dopo le polemiche e i velati (più o meno) rimproveri di Montezemolo nel post-Ungheria.

Ciononostante, l’espressione di Fernando non è stata felice. Un po’ un controsenso, in quanto la Ferrari è andata bene oltre le proprie previsioni ed è finalmente tornata a lottare lì davanti, nel posto in cui avrebbe dovuto essere in più gare estive (nelle quali invece c’era stato un graduale scivolamento indietro nelle prestazioni). In realtà è tutto molto semplice: basta guardare la classifica. Alonso è uno che sa leggere bene la realtà sia in gara sia in ottica futura: ha riguadagnato la seconda posizione in campionato ma adesso ha quasi cinquanta punti (46 per l’esattezza) di distacco da Vettel. Questo significa avere due vittorie di svantaggio e circa sei punti da guadagnare sul tedesco in ognuna delle restanti gare. Un po’ un’utopia: Monza a parte, i restanti circuiti negli ultimi anni sono stati terra di dominio delle Red Bull. La proiezione, quindi, è abbastanza sconfortante per la Ferrari, che comunque ancora deve portare gli ultimi sviluppi importanti in vista di Singapore. Anche lottando con il coltello tra i denti, non è malvagia né arrendevole (bensì intelligente) l’opzione di pensare al 2014.

La Rb9, oltre che veloce, è da tempo abbastanza affidabile (Silverstone unico neo per Vettel, Webber invece ne ha viste di tutti i colori con coincidenze che hanno del paranormale) e quindi sarebbe poco logico (oltre che poco sportivo) vedere la Ferrari avere speranze in rotture avversarie che molto probabilmente non avranno luogo. L’unica reale speranza è battere i rivali in maniera diretta, in pista, con i tempi, stando davanti. Non qualche volta ma da qui alla fine della stagione. Nel campionato Costruttori la Ferrari è terza ed è ormai abbastanza lontana anche lì dalla Red Bull, mentre recuperare il gap dalla Mercedes e superarla può essere una sfida stimolante e alla portata. Come dicevamo restano otto gare, ammesso che il Gp India non salti per via di problematiche che non stiamo a discutere in questa sede. Alonso, da buon samurai, sa bene in che direzione andare. Il suo team deve stringersi attorno a lui e dargli una F138 più veloce possibile per cercare il miracolo.

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