Vettel: 10 – Come non dare questo voto al giovanissimo pilota che ha dominato la scena in questi ultimi quattro anni? A sole ventisei primavere Sebastian ha eguagliato il numero di titoli di Alain Prost, ponendosi al diretto inseguimento di Juan Manuel Fangio e Michael Schumacher. Terza vittoria su tre in India, sesta consecutiva quest’anno e decima di questo campionato. Con tre gare d’anticipo Vettel spezza qualunque ridicola speranza di rimonta dei rivali e sigilla per un altro anno il numero 1 sulla sua macchina. E’ sempre più identico a Michael Schumacher nei suoi periodi più aurei. E, con una gran rimonta, allontana i dubbi che lo vogliono poco combattivo e in difficoltà quando non è davanti. Completo, schiacciasassi, uomo di spettacolo (soprattutto per il suo festeggiamento fuori dagli schemi dopo la bandiera a scacchi).
Red Bull: 10 – Un tributo a questa macchina straordinaria va fatto. Senza questo missile terra-terra Sebastian Vettel probabilmente non sarebbe tetra-campione. E’ il binomio pilota-vettura ad essere la combinazione perfetta. Impeccabile il tedesco, impeccabile la Rb9. E’ dal 2009 che la Red Bull ha iniziato a mettersi dietro gli altri, mentre dal 2010 ha cominciato a tritare qualunque avversario. Una squadra forte, d’immagine, vincente, moderna. Un progetto fantastico, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Semplicemente spaziale. Unico neo: perché la vettura di Webber è spesso piena di guai???
Fia: 2 – E ci sentiamo generosi: multa di 25.000€ e ammonizione per le “ciambelle” (i tondi) di Vettel a fine gara. Ridicolo provvedimento che conferma la cecità e l’ipocrisia di una Fia sempre meno credibile. Vettel ha festeggiato sul rettifilo alla fine del giro d’onore, quando le vetture erano tutte rientrate o comunque non sarebbero più transitate in quel punto. Quindi non c’era nessun pericolo. Abbiamo ricevuto uno show fuori dalla comica rigidità di certi protocolli ed è stato sanzionato: assurdo. Viva lo spettacolo e abbasso queste fustigazioni totalmente inutili.
Grosjean: 9,5 – Romain sta dimostrando il suo vero potenziale. Va ancora a podio ed è autore di una bella rimonta. E’ agli antipodi del demolitore di monoposto (sue e avversarie) visto nel 2012. E’ questo il pilota che vogliamo vedere, forte e competitivo, lontano dai guai. Va ancora a podio e a questo punto diventa una chiave fondamentale per la Lotus nel futuro.
Ferrari: 2 – Ok, il campionato è perso (ma si sapeva da tempo, diciamolo) e ora è sul finire. Ma perdere il secondo posto a favore della Mercedes nel campionato Costruttori è veramente da KO. Certo, non è ancora finita. Però è lecito dubitare che la F138 renda bene nelle ultime tre gare. Magari sarà sul podio solo in un appuntamento. Sconfitti.
Alonso: 4 – Felipe Massa ormai gli sta davanti in qualifica e in India ha sfiorato il podio. Fernando invece crediamo stia pagando la rabbia e l’insofferenza dell’ennesima stagione finita male contro la Red Bull. Ci è sembrato cronicamente nervoso ai box, abbastanza stanco e demotivato. Onorerà probabilmente il suo contratto fino alla fine ma qualcosa, forse, si è spezzato tra lui e la Ferrari. L’ingaggio di Raikkonen, in un’ottica maligna più che maliziosa, non è casuale. La colpa, certamente, non è tutta dello spagnolo. Anzi. Sta alla Ferrari dargli una vettura non diciamo vincente ma competitiva. E Fernando sta aspettando questo da tanto.
Ali anteriori: 0 – Continuiamo a prendercela con queste pericolose e inutili ali: non c’è gara, ormai, in cui una gomma non vada a pizzicare l’ala di un avversario. Causando quindi un rientro forzato e l’annullamento della gara per chi subisce il danno. Questi supporti vanno modificati e devono essere meno sporgenti, perché il destino di tante gare (Red Bull a parte) inizia a dipendere prepotentemente da queste appendici killer. Cara Fia, invece di punire Vettel perché non ragioni su come eliminare i reali problemi della F1?
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