Gp Abu Dhabi - Gara
03/11/2013 17:04:05 Tempo di lettura: 4 minuti

Sempre più difficile trovare gli aggettivi per disegnare quello che è Vettel sulla sua Red Bull. Sempre più facile, per il quattro volte campione del mondo, demolire (o meglio, atomizzare) i suoi avversari, in primis il compagno di squadra. Mark Webber, infatti, partiva dalla pole, in prima fila insieme a Sebastian, che ha compiuto un’altra bella partenza bruciando l’australiano e portandosi subito al comando. La storia del gran premio, come abbiamo visto tantissime altre volte, è finita esattamente lì. Settima vittoria di fila, undicesima in campionato e una superiorità totale, talmente evidente da essere inedita per la sua inossidabile costanza e inarrestabile marcia.

Anche qui, in fondo, il successo era un po’ una cosa annunciata. Abu Dhabi è entrata in calendario nel 2009 e fu proprio lì che si ebbe la sensazione che il futuro avrebbe potuto vagamente tingersi dei colori Red Bull. La presenza di curve da trazione favorisce da sempre la conformazione delle Red Bull, che qui sono sempre andate forte (quest’anno dovremmo capire dov’è che in realtà non sono stati i più veloci). Vettel ha dominato, rifilando ben mezzo minuto alla monoposto gemella che tanto vorremmo veder vincere ancora una volta prima di abbandonare la Formula 1, ma senza quel vantaggio extraterrestre visto a Singapore. Un dato poco confortante visto che Sebastian ormai non si accontenta più di nulla e vuole tutto per sé. Compreso quel giro veloce che oggi un buon Fernando Alonso ha osato strappargli nelle fasi finali di gara.

Un giro veloce che la dice lunga sulla rabbia sportiva dello spagnolo, addirittura escluso dal Q3 nella giornata di ieri e partito una posizione più avanti, decimo, solo per la retrocessione di Kimi Raikkonen (che a sua volta ha avuto una gara brevissima per un incidente e potrebbe anche non presentarsi negli ultimi due appuntamenti, visto che in Lotus non stanno riuscendo a pagarlo da tempo). Fernando aveva promesso una discreta posizione a punti per continuare la lotta nel mondiale dei non iridati, dei secondi, e così ha fatto. Intenso il duello con Felipe Massa, che ormai è poco accondiscendente e non concede nulla al suo compagno, così come sono stati al solito emozionanti i corpo a corpo che Alonso ci ha offerto nel corso della gara. Uno su tutti quello con Vergne, appena fatta la sosta ai box. Episodio apparentemente controverso che sembrerebbe scagionato dai regolamenti, ma con questi commissari cangianti non si sa mai… Alla fine lo spagnolo della Ferrari ha colto un quinto posto di consolazione, combattuto e meritato.

Dopo il podio di Monza e di Suzuka, Webber continua a correre una buona fine di campionato e conclude nuovamente secondo alle spalle di Vettel, sfiorando ancora una vittoria mai arrivata questa stagione. Terzo posto per Nico Rosberg, ancora competitivo con una Mercedes che sembra in forma e che ha già portato via il secondo posto nel Costruttori alla Ferrari. Quarto piazzamento finale per Grosjean, autore ancora una volta di una gara bella e consistente. Da notare il sesto posto della Force India di Di Resta, colto con il decimo posto dell’altra vettura di Sutil. Adesso restano le ultime due gare del calendario, che si correranno in tandem rispettivamente tra due e tre settimane: Usa e Brasile. C’è da scommettere che Vettel cercherà di portarle a casa entrambe, da puro dominatore quale si è rivelato. Ora più che mai.

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