“We Race As One”. Un messaggio forte che la Formula1 aveva lanciato due anni fa a supporto anche della campagna ‘’Black Lives Matter’’ nata in risposta alla morte di George Floyd in America e sostenuta con estrema decisione anche da Lewis Hamilton. Una bella iniziativa che vedeva i piloti raccogliersi e unirsi in un minuto di silenzio tutti i weekend di gara a pochi minuti dall’inizio del Gp.
Un “rito” che ci ha accompagnato nel corso delle ultime due stagioni, ma che non verrà più ripetuto nel 2022. Secondo il CEO della categoria, Stefano Domenicali, se si vuole davvero fare qualcosa in favore dell’inclusione e promuovere la diversità, bisogna concentrarsi su qualcosa di concreto mettendo da parte i semplici gesti.
"Dovevamo assicurarci che le nostre azioni fossero finalizzate a mostrare l'interesse della Formula1 verso argomenti di estrema importanza per il mondo. Il nostro prossimo obiettivo è quello di creare una maggiore inclusione al centro della nostra comunità e questo è il primo passo” ha affermato Domenicali annunciato anche l’estensione del finanziamento che lo scorso anno ha dato la possibilità a 10 studenti di poter avviare il proprio percorso di laurea in ingegneria nelle migliori università italiane e del Regno Unito. Un progetto che resterà attivo almeno fino al 2025 secondo quanto si apprende da 'RaceFans.net'.
Tornando agli aspetti prettamente legati alla F1, al posto del minuto di raccoglimento la categoria continuerà comunque a trasmettere un video realizzato per “We Race As One” che vedrà il coinvolgimento dell’intera line-up. Persa l’opportunità di mostrare il proprio pensiero attraverso gesti di solidarietà come quello di inginocchiarsi nei momenti pre-gara, i piloti saranno in ogni caso autorizzati a eseguire tali gesti in altri momenti del weekend.
Foto: Mercedes, F1