L’ultima gara di Abu Dhabi fa ancora discutere. Il continuo parlarne sta iniziando ad infastidire non poco gli appassionati della Formula 1, che ora non vorrebbero altro che concentrarsi sull’inizio della nuova stagione, sulle vetture 2022 e su quelli che saranno i nuovi rapporti di forza che ne scaturiranno.
Purtroppo però, ancora non possiamo farlo. Le tante dichiarazioni raccolte in merito a questa controversa tematica sono figlie del fatto che la FIA debba ancora divulgare l’esito dell’inchiesta nei confronti del direttore di gara Michael Masi. Rapporto che dovrebbe essere comunque rilasciato a giorni.
Può un singolo errore compromettere la carriera di una persona?
È a causa di ciò che, durante l’intervento con i media avuto a margine della presentazione della nuova McLaren MCL36 (qui la gallery), l’australiano Daniel Ricciardo ha voluto anche lui fare le proprie considerazioni in merito all’argomento: “Credo che non si possa giudicare l’intero operato di una persona solamente per un episodio. Ovviamente ciò che dirò è soltanto un mio pensiero, ma alla fine se Michael vuole restare, allora per me dovrebbe restare” ha chiosato in difesa del direttore di gara secondo quanto riportato da ‘RacingNews365.com’.
Appassionati divisi
“Ho raccolto molti pensieri durante le vacanze di Natale a proposito di quanto è avvenuto nell’ultima gara” ha proseguito rivelando di aver discusso molto dell’episodio assieme ad amici e parenti. “Qualcuno non sapeva esattamente cosa provare, mentre altri hanno davvero apprezzato il fatto che il titolo sia stato deciso all’ultimo giro. Io credevo che dopo il duello avuto tra Massa e Hamilton nel 2008 non si sarebbe mai più visto un mondiale deciso all’ultima tornata, e invece è accaduto.”
“Ho potuto osservare tutto da una posizione privilegiata: avevo un posto in 'prima fila'. Facevo parte dei doppiati e per qualche ragione mi hanno lasciato proprio lì dietro di loro. Quando hanno dato il via non potevo credere che stesse accadendo di nuovo. È stato un momento che sicuramente non troverà l’approvazione di tutti, ma sono certo che chi ama questo sport continuerà a farlo a prescindere da quel che è avvenuto ad Abu Dhabi e adesso saranno tutti ansiosi di vedere ciò che accadrà nel 2022” ha affermato con sicurezza.
Solidi alibi a sostegno degli steward
“Onestamente credo che ci sia troppa pressione attualmente sui commissari” ha continuato Ricciardo provando a giustificare gli steward per quanto visto non solo a Yas Marina, ma anche durante gran parte delle gare della stagione. “Lo sport adesso gode di una maggior visibilità e questo è sicuramente un fattore che aumenta la pressione sulle loro spalle. È difficile guardare al passato e trovare altre stagioni in cui gli steward erano così criticati dai media. Si tratta di un territorio nuovo e dunque sconosciuto. Credo che questo sia stato una delle cause che ha portato ad innescarsi quella controversa situazione.”
“Inoltre, spesso abbiamo assistito anche a delle interferenze in tempo reale da parte dei team. Il che ha reso la vita degli steward ancor più complicata. Credo che tutti avrebbero dovuto fare un passo indietro. Quelle persone sono state messe lì per prendere delle decisioni difficili e credo che gli vada permesso di fare il loro lavoro.” In definitiva “Penso che in futuro ci dovrebbero essere meno interferenze. Bisogna permettergli di effettuare delle scelte senza il peso della pressione a gravare sulle loro spalle. Solo allora potremmo giudicare veramente il loro operato”.
Foto: twitter, McLaren