Nessuno pensava che nel 2022, dopo due anni trascorsi a lottare contro il coronavirus (battaglia ancora non terminata) ci saremmo ritrovati a dover parlare e affrontare una guerra ancora più grande: l’invasione dell’Ucraina da parte della Russa. Una situazione strana, improvvisa che ha lasciato tutti, soprattuto noi europei, nello sbigottimento generale.

A palesare la sua incredulità per ciò che sta avvenendo nell’est Europa è intervenuto anche il team principal della Mercedes, Toto Wolff, che in un’intervista concessa al canale televisivo americano ‘Bloomberg Tv’ ha dichiarato: “Sono austriaco e l'Austria si trova soltanto a 400 km dall'Ucraina. Chi l'avrebbe mai detto che avremmo visto un'altra guerra in Europa? Parlare di sport o di Formula 1, in questo contesto, assume un aspetto così marginale… Per il momento comunque abbiamo deciso di non correre a Sochi e credo che la F1, come altre società internazionali, abbia dato una risposta molto forte a questa situazione”.

Pensiero diviso sulle azioni contro la Russia

“Sostengo le sanzioni contro la Russia” ha affermato il manager austriaco prima di affermare però come al contempo sia “diviso per quanto accaduto a Nikita Mazepin: avrebbe meritato di restare in Formula1. Ma d’altronde, se da un lato alcuni sport hanno permesso ai russi di continuare ad esibirsi nelle rispettive categorie, altri hanno optato per intraprendere un percorso più difficile. Comprendo entrambe le reazioni”.

Nikita Mazepin (foto: Twitter, Haas)

“Come europei siamo totalmente coinvolti in una situazione che avrà conseguenze anche interne alla mia stessa squadra. In Mercedes contiamo la presenza di esponenti ucraini e russi, e non è certo una situazione semplice per chi ha famiglia in questi paesi” ha chiosato Wolff prima di concludere. “Sono tempi difficili e da una prospettiva personale, essendo cresciuto a Vienna con genitori di origine slava, quel che sta accadendo mi sta particolarmente a cuore".

Foto: Mercedes