Bottas
08/03/2022 09:45:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Manca ormai poco all'inizio del campionato di Formula 1. L'attesa è tanta e c'è gran voglia di capire quali saranno gli scenari dopo la rivoluzione regolamentare decisa della FIA. Quante Scuderie saranno in grado di lottare per i titoli iridati? Risuciranno le cosiddette squadre di centro gruppo a ritagliarsi un ruolo da protagonista? A breve lo scopriremo.

Certo è che il 2022 sarà un anno cruciale per Valtteri Bottas e l'Alfa Romeo, entrambi in cerca di rilancio dopo un 2021 in chiaroscuro. Il pilota finlandese, arrivato al team di Hinwill per sostituire Kimi Raikkonen, è recentemente intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per fare il punto della situazione in vista della nuova stagione.

Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

Le parole di Valtteri Bottas

Sugli obiettivi del 2022

"La cosa principale per noi è di migliorare, fare un passo in avanti rispetto alla passata stagione come team e anche progredire nel corso della stagione 2022. Dovremo lavorare bene come team, non ci siamo posti dei limiti su quello che potremo raggiungere: mai dire mai insomma. Per me personalmente le motivazioni sono tante: in questo team ci sono tante potenzialità come abbiamo visto nelle ultime stagioni".

Su Zhou

"Sì mi sento bene, per la prima volta nella mia carriera ho un contratto a lungo termine con tanta responsabilità; per me è la prima volta che sono il pilota più esperto in squadra. Sto iniziando la mia decima stagione in F1, ho maturato parecchia esperienza, è bello sapere che gli obiettivi e i risultati abbiano una visione su due anni e non sempre a breve termine. Sono assolutamente pronto per guidare il team e lavorare bene al fianco di Guanyu Zhou".

Sulle gerarchie nel Mondiale

"Con le nuove regole cambieranno le gerarchie? Penso di sì, credo che la Formula 1 avesse bisogno anche di dare modo a differenti team di vincere e a piloti diversi di salire sul podio e di chiudere nella Top-10 le gare. Le aree di intervento, sia sul fronte aerodinamico, sia meccanico sono state ridotte rispetto al passato. Penso sia un bene e per noi come team è un bene che abbiamo iniziato a spostare l’attenzione sul nuovo regolamento con ampio margine".

Sulle 23 gare in calendario e sulle Sprint Race

"Credo che la Sprint race sia interessante, va bene farla così tre volte l’anno, non di più, in modo che possa contribuire a rendere eccitanti i weekend della stagione. Quale gara sto aspettando in particolare? La prima (Bahrain, 18-20 marzo, ndr) anche per vedere a che punto siamo come team. E poi non vedo l’ora di tornare in Giappone, dopo due anni d’assenza, come in Australia, e penso anche che sarà bello debuttare sulla nuova pista di Miami".

Su Raikkonen

"Ho sentito Kimi Raikkonen alla fine dello scorso anno, mi ha spiegato qualcosa sul lavoro dentro questo team, e mi ha parlato bene di Alfa Romeo, del suo potenziale, dicendomi che mi sarei divertito. Ma come sapete Kimi non è un uomo di molte parole… Guidare per questo brand iconico italiano è un onore, sento la responsabilità di riportare il marchio al top, ma non la considero una pressione, anzi penso sia una grande motivazione. Rispetto al passato per me è un passo in avanti. Sono orgoglioso di indossare questi colori: ci sarà un duro lavoro da fare e avremo modo di divertirci".


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