È in corso la seconda giornata di test pre-stagonali in Bahrain, sul circuito di Sakhir. A prescindere dai tempi sul giro, l'obiettivo principale dei vari team in griglia è quello di risolvere il problema del porpoising, l'effetto rimbalzante che affligge le vetture a effetto suolo, palesatosi nelle prime uscite a Barcellona dopo quarant'anni di assenza. Tante le idee che ricolano nel paddock.
Scopriamo come si sta muovendo la Ferrari per trovare una soluzione.
La Ferrari sta cercando di risolvere il problema utilizzando contemporaneamente assetti non troppo rigidi. Gli uomini della Rossa hanno deciso di tagliare leggermente il fondo per evitare che l'effetto suolo vada in stallo alle alte velocità ed inneschi i rimbalzi della vettura (porpoising). Il fenomeno si potrebbe attenuare utilizzando assetti rigidi che lavorano bene alle alte velocità e nelle curve veloci, ma sono estremamente penalizzanti in frenata e nelle curve lente. Si lavora quindi con assetti più morbidi per fare la differenza sui circuiti caratterizzati da tratti misti a bassa velocità, sarà qui che probabilmente le scuderie che riusciranno ad ottenere buone performance potranno avere un grande vantaggio.
In meno di ventiquattro ore, sono già tre le tipologie di fondo utilizzate dalla Ferrari (oltre alle due testate a Barcellona). Staremo a vedere se si riuscirà quantomeno ad attenuare il fastidioso effetto in tempi utili per la prima gara del 20 marzo.
Terza specifica diversa di fondo per #Ferrari per gestire il porpoising. Soluzione molto simile a quella studiata da McLaren sulla MCL36#F1 #F1testing https://t.co/wE0zWRxpAx pic.twitter.com/19Yr26C2q2
— Rosario Giuliana | rosf1design (@RosarioGiuliana) March 11, 2022