Binotto
16/03/2022 12:05:00 Tempo di lettura: 12 minuti

Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista in cui ha fatto il punto della situazione in vista dell'inizio del campionato 2022 di Formula 1.

Vi proponiamo un estratto delle sue parole riportate da Motorsport.com.

Le parole di Mattia Binotto

Ecco quanto dichiarato dal boss del team di Maranello:

Sulla preparazione in vista della stagione 2022

"Chiarisco cosa intendo per preparazione positiva. L’obiettivo era cercare di girare con consistenza e fare più giri possibili ed acquisire dati perché è un progetto completamente nuovo, in cui il concetto aerodinamico cambia, in cui il comportamento della vettura rispetto al passato è cambiato, in cui non ci sono riferimenti. Bisognava ricreare e ricostruire le correlazioni tra il comportamento in pista e quello che noi avevamo immaginato e progettato e visto negli strumenti a Maranello (Galleria del vento, simulazioni offline e il simulatore). Noi avevamo dei dati di base ma poi è indispensabile la conferma in pista, dove si valuta il comportamento della vettura, la percezione del pilota rispetto a quello che in precedenza ha provato al simulatore, ed il tutto si ripete variando gli assetti. In questo modo si verifica e si contribuisce a migliorare la correlazione che sarà poi la base su cui costruire gli sviluppi successivi. Avere una buona correlazione garantisce che ciò che stai provando e sviluppando a Maranello ha una buona probabilità di funzionare in pista, e questo è stato l’obiettivo primario di questi sei giorni di prove: fare tutto il possibile per perfezionale la correlazione. Ho confermato la mia soddisfazione perché abbiamo trovato un buon livello di correlazione, la monoposto al variare del setup si è comportata come ci aspettavamo, i limiti della vettura che avevamo trovato nelle simulazioni, sono stati gli stessi che si sono visti in pista".

Sul problema del porpoising

"Il saltellamento è un fenomeno dinamico che avviene per via di questo concetto aerodinamico che reintroduce l’effetto suolo. Ce lo si poteva aspettare? Non era scontato. Abbiamo visto che tutte le squadre hanno accusato questo problema, nessuno l’aveva previsto o gli aveva attribuito la giusta importanza. Perché non è emerso nelle simulazioni? Nel nostro caso il fenomeno si è manifestato superando i 250 km/h, ed in galleria del vento siamo limitati per regolamento a 180 km/h. Avevamo ipotizzato qualcosa in merito a questo fenomeno, ed abbiamo pensato a delle possibili soluzioni da provare qualcosa si fosse manifestato il problema, ed è per questo che già nel secondo giorno a Barcellona siamo già corsi ai ripari. La squadra è stata molto reattiva, in un giorno ha disegnato, progettato, prodotto e portato in pista una nuova componente, ma è stato possibile perché di base si era già iniziato a pensare a cosa fare nel caso in cui si fosse manifestato questo problema. Questo è un altro motivo per cui mi ritengo soddisfatto della preparazione che abbiamo concluso, la squadra ha saputo anticipare e reagire per affrontare e risolvere il problema del saltellamento. Non è ancora un problema risolto completamente, ma in gran parte, le soluzioni portate in Bahrain hanno funzionato e c’è stata anche la possibilità offerta a tutti i team di poter aggiungere un tirante nel posteriore, attaccato al cambio, una soluzione che non era prevista dal regolamento, ma che sarà votata da tutti prima del weekend di gara in Bahrain. Lo abbiamo provato nei test di Sakhir dopo aver discusso con la FIA l’opportunità di adottarlo, è un elemento che ha irrigidito il fondo nella zona posteriore aiutando a risolvere in gran parte il problema, lavorando insieme ad altre soluzioni che abbiamo provato in Bahrain che ci consenteno di non soffrire il problema del saltellamento. Questo ci ha permesso di portare la vettura alle altezze da terra che riteniamo corrette per quella pista, ma non possiamo dire se il problema si ripresenterà su altri circuiti, ci stiamo lavorando in sede valutando anche altre soluzioni. La speranza è che dopo cinque gare il problema sia definitivamente risolto".

Sul tema interpretazione del regolamento (con riferimento agli specchietti della Mercedes W13)

"A Sakhir ho dichiarato che su certe interpretazioni del regolamento non sono del tutto d’accordo? Confermo. La FIA ha sempre detto in modo chiaro che il supporto per gli specchietti deve avere solo una funzione strutturale e se comporta un’influenza aerodinamica deve essere solo ‘incidentale’. Se questo è stato il principio sottolineato dalla FIA in passato, ritengo che debba essere lo stesso anche oggi ed in futuro, non c’è motivo di cambiare idea oggi. In merito al supporto degli specchietti la FIA in passato ha inviato delle direttive tecniche, sottolineando bene il concetto di fondo. Ritengo che certe soluzioni viste su queste vetture non abbiano un’influenza incidentale ma siano di chiaro scopo aerodinamico, quindi credo che siano contrarie a ciò che la FIA ha indicato in passato”.

Sugli specchietti Mercedes

"Abbiamo presentato una richiesta di chiarimenti alla FIA? Non è una discussione facile, coinvolge le dieci squadre, più FIA e Formula 1, ovvero dodici realtà diverse. Ogni squadra cercherà di tirare acqua al proprio mulino, la discussione è già iniziata, ma non so ancora quali saranno le decisioni che saranno prese. Mi aspetto dei reclami nel primo weekend di gara? No, nessuno sta mettendo in dubbio la legalità delle soluzioni Mercedes, ad esempio lo specchietto, ma faccio un semplice esempio. Nel 2018 avevamo montato gli specchietti collegati all’Halo, una soluzione che per come era scritto il regolamento era legale, ma due gare dopo una nuova direttiva tecnica la FIA ci ha obbligato a rimuoverli perché avrebbero avuto un’influenza aerodinamica non incidentale. È questo il principio che sottolineo, la FIA ha l’autorità di fare chiarezza e sono curioso di vedere come si evolverà la situazione in questa occasione. Più che ricorsi mi aspetto chiarimenti".

Sul tema power unit

"Abbiamo raggiunto Mercedes/Honda? Sapendo che da quest’anno i motori saranno congelati per le prossime quattro stagioni, era ovviamente importante iniziare con una power unit senza gap prestazionali nei confronti della concorrenza. Al termine della scorsa stagione avevamo un gap di 20-25 cavalli, quindi il primo obiettivo è stato quello di annullare questo margine, ma al momento non siamo ancora in grado di capire quali siano i valori in campo. Le misure che rileviamo utilizzando il sistema GPS hanno un'accuratezza di un certo tipo, non sono super precise, anche perché, ad esempio, sono influenzate dal peso della vettura, e senza questo dato la stima è difficile. Quando siamo un fine settimana di gara ci sono momenti, come in qualifica, nei quali conosciamo il peso delle vetture degli avversari, così come al via della gara, ma durante i test questo dato non è ovviamente disponibile. Poi c’è anche l’effetto scia, quindi bisogna trovare giri senza influenze esterne. Di solito aspettiamo 3 o 4 gare per stilare una statistica, perché più dati sono disponibili e più emerge una media corretta. Nei test abbiamo tentato un esercizio per il poco che abbiamo visto, e secondo queste prime analisi siamo al livello degli altri, sicuramente non alle loro spalle e forse con qualcosina in più. Ma non è una conclusione, possiamo solo essere soddisfatti per aver avuto conferme della crescita vista al banco prova".

Sui riscontri ottenuti nei test a Barcellona e in Bahrain

"La stagione in realtà deve ancora iniziare, e non sappiamo davvero dove ci collocheremo nella scala delle gerarchie, lo scopriremo al termine della prima qualifica e della prima corsa della stagione. Ho detto già alla presentazione che serviranno 4 o 5 gare per scoprire il potenziale delle varie monoposto, ed anche se in Bahrain ci confermeremo molto competitivi non sarà comunque il momento di esultare, potrebbe anche essere una semplice illusione. È stato importante aver girato con consistenza nei test ed aver acquisiti dati, credo che il prossimo fine settimana saremo competitivi ma non possiamo dire oggi se saremo due decimi avanti o indietro. La Red Bull mi è sembrata molto forte, sicuramente Max, magari una (Red Bull) ci starà davanti e una dietro, non so, ma credo che saremo ad un livello in cui potremo competere, se ci sarà una differenza non sarà incolmabile, parliamo di gap che dopo 4-5 gare potrebbero comunque essere colmati. Il punto di partenza è buono… quanto buono lo scopriremo".

Tema aggiornamenti e budget cap

"Abbiamo altre carte ancora da giocare? La monoposto non è oggetto di preoccupazioni, ad essere cruciale sarà la nostra capacità di sviluppo confrontata a quella degli avversari. Non sono preoccupato, ho totale fiducia nella nostra squadra, ma oggi esiste un ulteriore limite, ed è il budget cap. La capacità di sviluppo non è solo una sfida creativa, ma oggi bisogna confrontarsi con il limite di spesa, un vincolo che impatta diversamente su ogni squadra in base al tipo di struttura e all’interpretazione del regolamento. Sarà una variabile importante, ho sentito Christian Horner dire in questi giorni che non potrà essere il budget cap ad influenzare un risultato sportivo, quasi a richiamare più budget. È un po’ vero quello che dice Christian, sarebbe un peccato e dobbiamo essere sicuri che stiamo competendo tutti con gli stessi mezzi".

Foto copertina Sito Ferrari

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