Oltre che sui ben noti problemi al sistema DRS, c’è un’altra questione su cui Red Bull dovrà lavorare. Gli ordini di squadra arrivati all’indirizzo di Perez hanno lasciato dell’amaro nella bocca del messicano, che al termine della gara ha chiesto chiarimenti su alcune decisioni da lui non ben comprese al volante della vettura.
Nessuna sorpresa in Red Bull
Un atteggiamento del tutto comprensibile secondo Helmut Marko: “È un comportamento del tutto normale, se Sergio non si fosse lamentato non sarebbe un pilota vero. Non ci aspettavamo certo che ci assecondasse e si facesse sorpassare senza dire nulla e facendogli ciao dalla macchina” riportano gli austriaci di ‘ORF’.
“Erano su due strategie diverse”, ha proseguito ricordando i motivi per cui si è reso necessario dettare un ordine di scuderia. “Era chiaro che Checo non avrebbe potuto resistere agli attacchi di Max con quelle gomme. Era nell’interesse della squadra invertire le posizioni: non solo guardando al campionato piloti di cui Max adesso è il leader, ma anche per assicurarci la doppietta del GP”.
Dichiarazioni a parte, lanciando l’ordine di squadra la Red Bull ha chiarito una volta per tutte che non ci sarà lotta tra Verstappen e Perez nel corso della stagione. Il ruolo del messicano sarà soltanto quello di spalla nel cammino dell’olandese verso quello che il team si augura possa essere il suo secondo sigillo in carriera. A Checo non resta che accettare la situazione e rassegnarsi all’idea.
Foto: Red Bull
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