GP Spagna 2022 - Il paradosso rosso
Ritorna a scrivere sulle nostre pagine il bravissimo Paolo Marcacci, con il primo editoriale proprio dopo il difficile momento della Ferrari e un punto di vista che non può che confortare i tifosi della Scuderia di Maranello.

22/05/2022 18:40:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Ci siamo divertiti, questo è certo; nonostante lo sgretolarsi degli umori, da Ferraristi, quando il turbo di Leclerc ha cambiato “voce”. 

Cosa ricorderemo del GP di Spagna 2022?

Prima finestra di commento su Charles: il dieci in pagella non può toglierglielo il crollo della Power Unit. Perfetto in prova, a maggior ragione dopo la carambola; fantasmagorico in partenza, con la gestione conseguente della leadership, per tattica e lucidità. Potrà sembrare un paradosso, ma a parte la rottura del motore, ovviamente da indagare, è stato un fine settimana in cui la Rossa ha dimostrato la forza del team, soprattutto perché un lavoro alacre e intensissimo è intervenuto in poche ore a ottimizzare il passo gara e a ridimensionare il problema dell’usura degli pneumatici. Lo dimostra la condotta di gara di Sainz, forse limitato dall’ansia di voler strafare davanti al suo pubblico. 

Altra casella da occupare, quella per i complimenti alla lucidità di Max Verstappen, perché se la fortuna lo ha agevolato togliendo di mezzo Leclerc, è pur vero che lui ha dovuto fronteggiare le difficoltà di una monoposto nervosa, all’inizio; di un’uscita di strada; di un DRS non funzionante. Ha saputo attraversare più di una criticità. Il Verstappen di un tempo non avrebbe esercitato la stessa pazienza. 

Complimenti alla Mercedes, anche come spettatori: i progressi evidenti dal punto di vista dell’efficacia aerodinamica e del bilanciamento della W13 inseriscono una variante potenzialmente molto spettacolare, di gran premio in gran premio, all’interno della bagarre per il mondiale. Per quanto riguarda i suoi piloti, torna a far sentire il proprio ruggito Lewis Hamilton, che dopo le prime tornate ha saputo ricostruire prima il proprio umore, poi la propria gara, che senza i problemi di carburante avrebbe potuto forse avvicinarlo alla lotta per il podio. George Russell, non da oggi e non dall’inizio di questa stagione, è semplicemente un fuoriclasse, un “manico” autentico e, per come sa interpretare la macchina, d’altri tempi.

Menzioni di merito

Due menzioni di merito, oggi: Lando Norris, che è stato protagonista di un exploit straordinario avendo dovuto pilotare la McLaren convivendo con i fastidi causati agli occhi e al naso da una pregiudicante allergia. Poi, Sergio Perez, classe ed eleganza - anche nelle risposte ai media - sacrificate sull’altare del gioco di squadra

Ci vediamo a Monaco.

Foto Twitter Ferrari

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