Sono tante le critiche che si stanno susseguendo in queste ore nei confronti della Ferrari per quanto è accaduto nel Gran Premio di Monaco. La Rossa ha praticamente gettato alle ortiche una vittoria certa, sbagliando la strategia per Leclerc, partito dalla Pole e giunto alla fine in quarta posizione. Jean Alesi, però, va controcorrente, sottolineando il clima surreale nel quale la squadra di Maranello è stata costretta ad operare.
Di seguito l'analisi dell'ex pilota nel suo consueto approfondimento per Il Corriere della Sera.
Analizzando le vicende della gara nel Principato, il francese innanzitutto ha scritto:
"Il mio commento su quanto accaduto a Montecarlo viene dal feeling che ho respirato sin dalla mattina di domenica. Mai vista una frenesia così manifesta attorno a un pilota. Leclerc era circondato, pressato da migliaia di persone che davano per scontata la sua vittoria. Per le strade nei manifesti, nelle radio, ovunque. Sulla griglia: lo stesso. Una effervescenza eccessiva, quasi spaventosa attorno a Charles. Quando sono cadute le prime gocce è sceso il gelo ovunque, come una cappa altrettanto manifesta".
Poi ha proseguito:
"Uno sconforto collettivo e contagioso che ha moltiplicato la tensione. L’entusiasmo si è convertito in apprensione e agitazione. Un clima che le decisioni incomprensibili della direzione gara hanno amplificato, posticipando la partenza in un primo tempo e poi evitando una ripartenza vera e propria quando la pista era ormai asciutta. In tilt, tutti. La gara è diventata una lotteria. E nel momento in cui Leclerc è stato retrocesso al quarto posto ogni analisi è diventata impossibile, in un clima di cupezza ormai totale".
Infine ha concluso:
"Con questo non voglio fare l’avvocato delle cause perse e nemmeno il tecnico esperto che analizza i dati della gara. Parlo di sensazioni particolarissime e capisco come sia stato possibile commettere un errore in quel caos emotivo totale. La Ferrari ha sbagliato, certo. Ma tirare la croce addosso a chi lavora non mi piace. Poteva andare molto peggio del resto: un secondo e un quarto posto non sono da buttare affatto. La Ferrari resta la macchina migliore in pista".
Foto copertina Twitter Ferrari