È in atto una forte e giusta sensibilizzazione nei confronti di tutte le forme di attacchi anche verbali che riguardino pregiudizi o discriminazione. È successo durante il GP d’Austria, e questa volta non riguarda Lewis Hamilton.
Lionel Froissart, commentatore in lingua francese di RTBF Sport, ha definito il pilota canadese Stroll "un autistico".
Il commento di Froissart, in diretta, è stato subito controbattuto dal collega Gaetan Vigneron che ha detto: "È troppo forte. Stai esagerando".
Ma Froissart ha ribadito il suo insulto affermando che: "Onestamente, questa è la verità".
La cronaca dell'emittente belga era anche quella ufficiale in lingua francese per F1TV e l'incidente ha scatenato una bufera sui social media.
In una dichiarazione rilasciata a GPFans, RTBF ha confermato la sospensione di Froissart.
"RTBF condanna fermamente le parole usate domenica 10 luglio in diretta dal suo consulente Lionel Froissart durante il Gran Premio d'Austria", si legge nel comunicato.
"Associare l'autismo al modo di comunicare di un pilota è stato fuori luogo e del tutto incoerente con i valori di RTBF. Verrà condotta un'indagine interna per sentire tutte le persone coinvolte. L'obiettivo è quello di capire nel dettaglio cosa possa aver portato a questo incidente. In attesa dei risultati di questa indagine, RTBF non lavorerà più con il consulente in questione fino a nuovo avviso".
Questo è solo l'ultimo di una crescente lista di episodi che hanno colpito lo sport, con Lewis Hamilton che ha subito insulti razziali e omofobici da parte del tre volte campione Nelson Piquet nel periodo precedente al Gran Premio di Gran Bretagna. Ma non è l'unico pilota.
Lando Norris ha rivelato di aver ricevuto minacce di morte in un'intervista rilasciata prima della gara di Silverstone, oltre a svariati insulti rivolti alla sua ragazza.
Ancge Zhou Guanyu ha denunciato gli insulti razziali, raccontando la shitstorm di cui è stato vittima quando è stato confermato il suo accordo con l'Alfa Romeo.
Anche Nicholas Latifi aveva ricevuto minacce di morte dopo l'incidente lo scorso anno ad Abu Dhabi, che provocò l'entrata in pista della Safety Car e che poi portò alla vittoria di Verstappen.
In occasione del GP d'Austria, una parte della marea "orange" è stata protagonista di insulti razzisti, misogini e omofobi, che hanno provocato una presa di posizione unitaria da parte di tutti i membri dello sport.
L'insulto rivolto a Stroll da parte di un'emittente di F1 ha ora aggiunto un ulteriore aspetto a una situazione già grave, che purtroppo moltissimi tendono ancora a minimizzare. Indecente soprattutto la posizione di tanti nei confronti di quanto successo recentemente a Lewis Hamilton, accusato di lamentarsi esageratamente, e di strumentalizzare quello che in realtà è un vomitevole retaggio di chi per qualche motivo si sente in qualche modo superiore, e non trova un modo diverso per attaccare se non guardando al colore della pelle.
Articolo originale su gpfans.com