Da tempo è un argomento caldo, tra gli addetti ai lavori e tra i tifosi, quello relativo calendario del campionato di Formula Uno per la stagione 2023.
A tenere banco, di fatto, sono le continue voci relative a possibili cambiamenti tra le piste, con nuovi paesi (dunque circuiti) pronti a fare follie, anche dal punto di vista economico, per ospitare il circus iridato e piste storiche che, malgrado l'apprezzamento popolare, rischiano la mancata riconferma.
Tra le piste maggiormente chiacchierate per l'ingresso nel calendario della prossima stagione troviamo, oltre agli annunci già arrivati di Qatar e Las Vegas, il GP del Sud Africa, con la pista di Kyalami ormai ad un passo dal ritorno dopo circa trent'anni di assenza e il GP della Cina, da tempo pronto al ritorno dopo la pandemia ma ostacolato dalle rigide norme anti Covid-19 messe in atto dal governo che complicano in maniera esponenziale un ritorno a breve termine.
Gare, queste, che andrebbero ad occupare degli slot delle gare attualmente in programma che, secondo l'attuale Patto Della Concordia, non possono superare un certo numero nella stagione.
Dunque, per delle gare che entrano, ci sono necessariamente gare che escono.
Ad uscire dal calendario nella stagione 2023, tramite un annuncio reso pubblico sul sito ufficiale del circuito del Paul Ricard nel primo pomeriggio di oggi, sarà il gran premio di Francia, rientro nel giro solamente nel 2018.
"Gli organizzatori del GP di Francia di F1 -si legge nella nota- prendono atto delle recenti dichiarazioni di Stefano Domenicali riguardo l’assenza dal calendario 2023 del GP di Francia".
Un annuncio, di fatto, inevitabile in virtù delle parole pronunciate dal CEO della F1, Stefano Domenicali, nella mattina di oggi al quotidiano francese L'Equipe.
Parole con cui il manager di Imola aveva annunciato senza mezzi termini l'assenza del circuito transalpino dal calendario della prossima stagione e l'esistenza di trattative, in stato avanzato, con i promoter di un nuovo evento.
Una perdita non dolorosa
Un annuncio, quello del Paul Ricard, che oggettivamente sacrifica una delle piste meno gradite dagli appassionati della massima serie automobilistica e che, con grande probabilità, va a mettere al sicuro la permanenza in calendario di due piste storiche, iconiche e estremamente amate dai fan della serie regina del motorsport: Il GP di Monaco e il GP del Belgio, a Spa-Francorchamps.
Il comunicato emesso dei promoter del GP di Francia prosegue poi sottolineando la volontà e la massima determinazione dell'organizzazione nel lavorare al fine di un ritorno del GP nel calendario della F1, anche in un'ottica di rotazione con altri eventi.
Da tempo infatti, date le numerose richieste giunte alla FOM per ospitare delle gare, i vertici della categoria stanno valutando di inserire in calendario molti più eventi degli attuali 24, attuando poi una politica di turnazione ad anni alternati tra gli stessi, al fine di scontentare il minor numero di paesi interessati possibile, o quantomeno scontentarli ad anni alternati.
“Dopo il grande successo dell’edizione 2022, tutti gli addetti ai lavori continueremo a lavorare insieme a F1 per fare in modo che il Paul Ricard possa tornare protagonista nei prossimi anni e in particolare in un sistema che preveda rotazioni. Ne approfittiamo per ringraziare i clienti, gli amministratori, il circuito del Paul Ricard e tutti gli sponsor per il supporto ricevuto”.
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