Helmut Marko: «Ecco come ho scoperto Max fregando Lauda e la Mercedes»
Il super consulente e talent scout della Red Bull racconta di come Verstappen sia arrivato in Red Bull e del perché ha trovato un posto in prima squadra, svelando alcuni retroscena curiosi, tra cui come lo ha fregato a Lauda ed alla Mercedes …

18/10/2022 09:10:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Con due titoli di Campione del Mondo e 32 Gran Premi vinti, Max Verstappen è statisticamente uno dei sette migliori piloti della storia della Formula 1. È facile dimenticare che l'olandese ha solo 25 anni. La sua storia di successo è quindi tutt'altro che conclusa e se continua così, i record di Lewis Hamilton e Michael Schumacher potrebbero essere a portata di Max.

Verstappen ha stabilito nuovi record non appena è entrato nella classe regina. Nel 2014, tre giorni dopo il suo diciassettesimo compleanno, ha percorso i primi chilometri di allenamento con la Toro Rosso a Suzuka. Due mesi prima era appena entrato a far parte della squadra giovanile della Red Bull. A quel tempo, aveva completato solo otto weekend di gara nel Campionato europeo di Formula 3.

Helmut Marko, talent scout della Red Bull ed oggi al centro delle polemiche sul budget cap, aveva adocchiato questo velocissimo adolescente molto prima. Già ai tempi del karting, il giovane Max aveva vinto praticamente tutto quello che c'era da vincere. "A quel tempo, tuttavia, suo padre aveva ancora un ruolo molto dominante", ricorda Marko. Solo dopo il passaggio al Campionato europeo di Formula 3, la Red Bull si è impegnata seriamente per ingaggiare l'olandese.

Gli inizi in Formula 3 e l'interesse di Mercedes

Nella seconda metà della stagione 2014 di Formula 3, Verstappen era già seduto su un'auto con i loghi Red Bull.

Dopo un inizio di stagione un po' sottotono, le prestazioni di Verstappen nella serie junior sono improvvisamente esplose. Nella gara di "casa" a Spa, Verstappen ha vinto tutte le gare. Secondo Marko, tuttavia, il fattore decisivo è stato il weekend successivo al Norisring. "La pista si alternava sempre tra bagnato e asciutto. Lì ha doppiato agli altri. Era più veloce di due secondi rispetto agli altri. Dove gli altri avevano già frenato, lui stava ancora cambiando marcia".

Le performance non sono passate inosservate sulla scena e Marko ha rivelato che anche la Mercedes si era accorta del talento di Max. "Abbiamo parlato con i Verstappen. Ma poi Gerhard Berger lo portò all'attenzione di Lauda alla Mercedes. Niki è subito salito sul carro dei vincitori. Gli abbiamo fatto un'offerta subito dopo il weekend di gara a Spielberg e gli abbiamo detto che doveva decidere in fretta".

La Red Bull è stata in grado di offrire a Verstappen qualcosa che la Mercedes non aveva: un abitacolo in Formula 1. Al nuovo giovane talento è stato permesso di assaggiare l'aria dei Gran Premi nelle prime sessioni di prove per tre volte nel 2014: a Suzuka, ad Austin e a San Paolo. Dopo la pausa invernale, come promesso, gli è stato affidato un sedile della Toro Rosso. Al suo debutto in F1 a Melbourne nel 2015, Verstappen ha stabilito un altro record di età, così come ha fatto per il suo primo risultato a punti la gara dopo a Sepang.

Max, Carlos e quei padri ingombranti in Toro Rosso

L'ultimo ostacolo nella sua ascesa all'Olimpo della F1 era la promozione alla Red Bull, risultato raggiunto dopo solo 23 presenze nella squadra minore. Per raccontare l'intera storia, Marko ha spiegato alcuni dettagli: "Kvyat è stato più veloce di Ricciardo nel suo primo anno alla Red Bull, nel 2015. Poi, al secondo anno, si è messo in testa fin dal primo giorno di test che c'era un problema con i freni. Prima è calato nelle prestazioni, poi si sono verificati degli incidenti. Improvvisamente ha avvertito un'incertezza. A quel punto abbiamo dovuto reagire". Lo scambio di Kvyat con Verstappen è avvenuto durante il GP di Spagna.

Secondo Marko, il cambio è stato utile anche per un altro motivo: "Avevamo Sainz e Verstappen nello stesso momento. Non era un rapporto sano alla Toro Rosso. Da un lato c'era l'accorto Carlos Sainz Senior, dall'altro l'emotivo trecentista Jos Verstappen. A volte le cose si sono fatte molto calde. Con la promozione di Max, abbiamo risolto il problema in un colpo solo. Naturalmente, il padre di Sainz ci insultó a morte e non capì più nulla. All'interno, a volte, abbiamo dovuto fare un giro di vite, anche se all'esterno sembrava sempre tutto armonioso".

Marko abbraccia Verstappen dopo il suo secondo Titolo Mondiale

Il resto della storia è noto. Direttamente alla sua prima gara con la Red Bull, Verstappen si è incoronato il più giovane vincitore di sempre. Successivamente, dopo 159 Gran Premi, la bacheca dei trofei di Milton Keynes è piena di quelli vinti da Max. Ed è solo l'inizio. La collaborazione con Red Bull, iniziata in Formula 3 nel 2014, è destinata a proseguire almeno fino al 2028 dopo l'ultima estensione del contratto. Helmut Marko può quindi concentrarsi per cercare il prossimo campione, che a dire il vero non sembra al momento essere presente nella "cantera" Red Bull che il prossimo anno farà esordire in Alpha Tauri un pilota rubato al programma junior della Mercedes, Nick De Vries.

Articolo originale su auto-motor-und-sport.de

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