Quando la Formula 1 parlava italiano
Domenica 13 novembre è stata, per pochissimi, una data che ha riaffiorato tanti ricordi. Qualcuno si ricorderà che il 13 novembre 1994 (mentre Schumy vinceva piratescamente il primo mondiale) fu l'ultimo GP per Michele Alboreto …

14/11/2022 16:25:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Domenica 13 novembre è stata, per pochissimi, una data che ha riaffiorato tanti ricordi. Qualcuno si ricorderà che il 13 novembre 1994 (mentre Schumy vinceva piratescamente il primo mondiale) fu l'ultimo GP per Michele Alboreto ritiratosi mestamente con la modesta Minardi M194.

Michele era un ottimo pilota, veloce, tenace e fuori dalla monoposto era un gran signore. Vi consiglio di vedere il video in cui viaggia con una F40 da Maranello a Milano, lo potete trovare online senza problemi.

Erano anni in cui la Formula Uno parlava ancora italiano, anni in cui almeno 3 o 4 piloti tricolore erano presenti in pit-lane. Anni in cui il talento era ancora importante ma cominciava a essere messo da parte per questione di soldi.

Anni in cui purtroppo la presenza Nazionale cominciava inesorabilmente a sfumare, pochi sponsor, pochi soldi e soprattutto poco interesse dei tifosi.

Enzo Ferrari disse: " ..a Michele abbiamo rubato un mondiale..." forse proprio da quel mondiale rubato (nel 1985 la Rossa era veloce ma fragilissima) e perso per pochi punti l'interesse dell'Italia per i suoi piloti cambiò in peggio.

Abbiamo vissuto decenni in cui tra scuderie con poche risorse e piloti modesti ma cazzutissimi l'Italia era davvero la compagine più rappresentativa.

Chissà, se Alboreto avesse vinto quel mondiale forse le cose potevano andare diversamente.

Se scuderie come Fondmetal, Forti, Osella e tante altre avessero avuto risorse maggiori forse ci sarebbero ancora e magari con piloti italiani alla guida.

L'ultima speranza di rivedere un pilota italiano in griglia è sfumata contro un muretto poche settimane fa.

Quando la Formula 1 parlava italiano

Peccato perchè a me Antonio piaceva come persona e credo che in Formula Uno ci siano piloti meno meritevoli ma con una valigia più pesante.

Il futuro si chiama Andrea Kimi Antonelli, emiliano di belle speranza prontamente messo sotto contratto dalla Mercedes (che raramente si sbaglia).

Speriamo che arrivi in F1 e che ci arrivi bene, ci manca troppo una bandiera italiana in griglia.

Prampoli Alessandro

Foto sportnews.snai.it


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