Il 2026, per il mondo della Formula Uno, si preannuncia una stagione di grande interesse e di grande rivoluzione. Una stagione nella quale si assisterà, di fatto, al debutto delle nuove power unit con bio carburanti e con una parte elettrica dalla sempre maggiore importanza, e si assisterà anche al debutto dei nuovi concetti aerodinamici.
Un anno che, per gran parte delle persone, sembra essere una data lontana ma non lo è affatto per il mondo della Formula Uno i cui team, ad oggi, stanno già lavorando per quella scadenza, soprattutto in termini motoristici.
Dei cambiamenti che verranno introdotti tra oltre tre anni ha parlato, nel corso di una recente intervista a 'Total-Motorsport', il chief technical officer di F1, Pat Symonds. L'ingegnere inglese ha sottolineato quanto il lavoro dei tecnici di FIA e F1 per la stesura di queste nuove norme proceda spedito e a ritmi sostenuti.
"Stiamo lavorando sui regolamenti del 2026 già da un paio d'anni, specie sulla parte aerodinamica".
Un lavoro che, secondo le parole dell'ex Williams, è iniziato già al termine del 2021, in un momento appena successivo alla chiusura dei regolamenti tecnici delle vetture ad effetto suolo, introdotti appena 12 mesi fa.
"Mentre stavamo finalizzando i regolamenti 2022, abbiamo pensato ad un qualcosa che potesse essere migliore. Queste idee sono state sviluppate per le auto del 2026".
Auto del 2026 che, stando a queste parole del CTO di F1, saranno estremamente innovative e davvero diverse da quelle attuali, anche nelle dimensioni, oltre che portatrici di concetti ad oggi impensabili, come elementi di aerodinamica attivi.
"Abbiamo valutato anche concetti radicali. In termini di aspetto, al momento stiamo lavorando sulle dimensioni: speriamo di avere auto più corte, visto che le attuali sono molto grandi. Inoltre avranno molta aerodinamica automatica: avremo ali mobili".
L'ex direttore tecnico della Renault di Flavio Briatore ha commentato poi una possibile reintroduzione delle sospensioni attive, da molti invocate per combattere il problema del porpoising. Un collegamento non così diretto per il tecnico britannico.
"Sono combattuto su questo aspetto. Mi sono divertito molto quando avevamo quelle macchine e, come ingegnere, era il momento più interessante per progettare una F1. Questo concetto però, così come lo conosciamo, non avrebbe aiutato a contattere il porpoising".
In chiusura, Symonds ha sottolineato quello che è il vero e proprio goal dei nuovi regolamenti: produrre monoposto capaci di sfornare uno show quanto migliore possibile.
"Quello che dobbiamo fare è mettere su un bello show per i fan, questo è ciò che conta".
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