All'alba del primo weekend del motomondiale, Leo Turrini propone sul suo blog presso il Quotidiano Nazionale un'interessante spunto di riflessione, mettendo a paragone due eccellenze motoristiche italiane: Ferrari e Ducati. Il team di Borgo Panigale entra nel primo weekend con molte aspettative, dovendo difendere i titoli conseguiti lo scorso anno, in un mondo in cui le due ruote sembrano sempre di più la Formula Uno.
"Oggi chi ama le corse vorrebbe una Ferrari come la Ducati, ovvero dominante. Ma al momento è impossibile", afferma il giornalista.
"Con l'arrivo dell'aerodinamica spinta, le moto italiane hanno dominato il finale di stagione 2022 e i test del 2023. Ora che Suzuki si è ritirata, Yamaha è in crisi e Honda ha fatto costruire il telaio a un costruttore di Moto2, il divario è enorme. Non sono da sottovalutare i piloti delle altre scuderie, ma anche su questo noi italiani abbiamo dei talenti: Pecco e Bestia, Marini e Bezzecchi". E' questa la grande differenza che rende quasi impossibile rendere la Ferrari come la Ducati, sebbene la casa campione nel 2022 abbia molti tecnici ex-cavallino.
Il blog riporta anche un contributo degno di nota: perchè la MotoGP sembra sempre di più la Formula Uno?
"Nel 2023 ci saranno le sprint races al sabato. Una parte del budget sarà destinata all'allestimento di una moto fatta ad hoc per le mini gare, così che qualche specialista si tolga delle soddisfazioni", afferma Turrini. A differenza della Formula Uno, nel motomondiale ci sarà una gara sprint ogni weekend, che però non decretà la partenza della domenica, bensì servirà solo a dare punti importanti. Lo stesso Stefano Domenicali ha detto ai microfoni di Sky che il formato della sprint gli piace, perchè "il motorsport riesce così più nel suo obiettivo: dare spettacolo":
"Io pregherei Dorna per eliminare i track limits però, e introddure la ghiaia. Più sicurezza e più divertimento per tutti", conclude il giornalista.
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