La F1 è un nuovo reality show? Il caso di Verstappen e la frecciatina a Ferrari
10/04/2023 21:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

È da ormai diversi anni che la Formula 1 sta vivendo un periodo d'oro: pubblico alle stelle, ascolti da record e circuiti sempre pieni. Ed è inutile negare che questo successo sia dovuto anche alla serie su Netflix dedicata allo sport, "Drive to survive", che, tuttavia, è molto criticata da tifosi e addetti ai lavori per la sua costante ricerca di dramma e spettacolo. Come se non bastasse, sull'onda di questa popolarità si stanno muovendo molte altre produzioni incentrate sulla Formula 1 e sui loro campioni, che più che avvicinare il pubblico agli atleti sembra allontanarli. 

L'ultimo caso arriva da una clip tratta da "Max Verstappen: Anatomy of a champion", una serie dedicata al campione olandese. In un frammento, infatti, si vede il pilota che parla della gara di Spa Francorchamps, nella quale sarebbe partito dalle retrovie a causa di una penalità. Controllando il meteo, egli esclama: "È meglio se pioverà. Ma sull'asciutto la Ferrari ha più probabilità di sbagliare strategia". A questa dichiarazione i tifosi della Ferrari si sono scatenati, prendendo di mira l'olandese. È giusto quindi chiedersi: fino a che punto ha senso spingere questa spettacolarizzazione? 

Un nuovo reality show

La F1 è un nuovo reality show? Il caso di Verstappen e la frecciatina a Ferrari

Il tema della ricerca dello show è sempre più ricorrente nel paddock, e ciò fa storcere il naso a tantissimi tifosi. Dal finale del Mondiale 2021 alle più recenti bandiere rosse di Melbourne, tutto ormai sembra avere l'obiettivo di rendere spettacolare uno sport, farlo diventare appetibile alle masse, un perfetto programma da vedere mentre si mangiano dei popcorn. E, purtroppo, questo è ciò che Drive to Survive si aspetta. Già nelle scorse stagioni, la serie era costruita ad hoc da rivalità inventate, clip tagliate e team radio rimescolati. Ora, le faide tra team principal e gli unfollow su Instagram rendono il loro lavoro più semplice.

Purtroppo, il fenomeno sembra crescere sempre più anzichè fermarsi. Stanno infatti nascendo diverse produzioni che raccontano i dietro le quinte delle vite dei piloti con un tono estremamente drammatico. Basti ricordare che proprio nella serie su Verstappen ci sono altre scene degne di nota. In particolare, c'è il racconto di un episodio in cui Jos Verstappen lascia suo figlio, ancora piccolo, in un Autogrill in Toscana per non aver vinto una gara. Sebbene l'evento sia drammatico nel percorso di crescita di un ragazzino, e necessiti quindi del giusto tono per essere raccontato, nella serie diventa quasi un romanzo degno del miglior Oliver Twist. 

Tutto ciò fa storcere il naso ai tifosi, ma fino a che questo sport diventerà motivo di profitto per i produttori, difficilmente assisteremo a un'inversione di rotta.

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