Ferrari: SF21 in pista per un test privato al Mugello. Esperienza e tanti dati raccolti...
18/04/2023 19:40:00 Tempo di lettura: 3 minuti

È un lungo periodo di pausa, quantomeno apparente, quello di tre settimane che sta vivendo il mondo dell Formula Uno in questo mese di Aprile, tra lo scorso GP d'Australia e il prossimo GP dell'Azerbaijan. Una pausa legata alle attività in pista, ma non certo relativa al lavoro che si sta svolgendo nelle factory di tutte le scuderie, alle prese con l'analisi dei dati raccolti nelle prime tre uscite stagioali e con il lavoro (nel minor tempo possibile) sugli sviluppi da portare in pista per migliorare le prestazioni delle loro vetture.

Una pausa che la Scuderia Ferrari, disponendo di ben due tracciati privati, ha deciso di interrompere nella giornata di oggi, scendendo in pista al Mugello per un test privato con la SF21, la monoposto del 2021 (dunque con una monoposto vecchia di due stagioni come imposto dal regolamento FIA) con i suoi quattro piloti di riserva che si alternano nel lavoro al simulatore a Maranello: Robert Shwartzman, Antonio Giovinazzi, Antonio Fuoco e Davide Rigon.

Un test, con tutta probabilità, con lo stesso scopo di quello organizzato, sempre con la SF21, lo scorso Gennaio a Fiorano con Charles Leclerc e Carlos Sainz, i due piloti titolari: effettuare una giornata di allenamento (o "training test") per driver che, solitamente, non sono abituati alle reali sensazioni di una vettura di F1, ma solamente a quelle trasmesse dai simulatori. Sensazioni importanti per i piloti per calibrare bene il loro lavoro "vituale", ma utili soprattutto per uno di loro, Robert Shwartzman, che in questa stagione 2023 sarà chiamato a scendere in pista durante una due sessioni di prove libere riservate ai rookie.

Oltre ai piloti, la giornata di allenamento toscana ha avuto anche un'altra, duplice finalità. Per prima cosa ha permesso alla squadra di far maturare esperienza diretta ai nuovi tecnici o nuovi meccanici appena entrati in squadra, ancora inesperti nella gestione delle procedure dei weekend di gara. In secondo luogo, poi, ha consentito agli ingegneri addetti agli strumenti di simulazione, di raccogliere dati importanti (pur su una macchina vecchia di due anni) per calibrare al meglio, e correggere eventuali errori, i modelli matematici utili allo sviluppo al CFD e in galleria del vento della SF-23.

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