Continua la sfida nel WEC tra Toyota e Ferrari mentre lo storico appuntamento di Le Mans si fa sempre più vicino. Nonostante il terzo 1-2 di fila ottenuto dalla casa motoristica giapponese, al termine della Sei ore di Spa, il costruttore proveniente dal paese del sol levante ha ammesso di "non avere un ritmo fantastico" proprio nella giornata in cui il suo rivale italiano ha dimostrato di poter essere una minaccia.
Di seguito vi riportiamo i momenti salienti dell'appuntamento disputato questo fine settimana lungo il tracciato storico di Spa Francorchamps durante la Sei ore.
Kamui Kobayashi, Mike Conway e Jose Maria Lopez hanno conquistato la vittoria a bordo della Hypercar 7 GR010 HYBRID Le Mans e, a prima vista, sembravano aver continuato il dominio di Toyota, con i responsabili del regolamento che hanno scelto di non cogliere l'opportunità di modificare il Balance of Performance. Hanno condotto 132 dei 148 giri di un evento ricco di incidenti, iniziato su una pista umida e con quattro safety car e tre Full Course Yellows. Ma per tutta la durata della Sei Ore di Spa la Ferrari 499P è stata in media la vettura più veloce, anche se la migliore delle sue LMH è riuscita a piazzarsi solo terza dietro alla seconda Toyota di Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa.
C'è però da dire che la vettura del cavallino numero 51 condivisa da Alessandro Pier Guidi, James Calado e Antonio Giovinazzi è stata in modalità di recupero per più di cinque delle sei ore di gara. Calado ha recuperato una serie di ritardi strappando il terzo podio consecutivo alla Ferrari, siglando il primo argento della vettura 51 all'ultimo giro, quando ha aggirato la Porsche di Frederic Makowiecki a Les Combes.
Calado e i suoi compagni di squadra hanno rimontato un giro di svantaggio per conquistare la terza posizione a poco più di un minuto dalla Toyota vincitrice. La vettura 51 ha però perso tempo con due pitstop di emergenza quando i box sono stati chiusi. Uno per lo sgonfiamento di una gomma causato da un cerchio danneggiato nella terza ora, e uno per fare un rifornimento di carburante di cinque secondi nella quinta. Ma la perdita maggiore è arrivata all'inizio della gara. La decisione di partire con le Michelin da bagnato, anziché con le slick come la Toyota, e la successiva lotta tra Giovinazzi e Nicklas Nielsen sulla vettura gemella per portare le gomme in temperatura su una pista ancora umida, facendo perdere alle Ferrari la posizione di testa in poco più di un'ora.
"Continuavo a chiedere il distacco, solo per tenermi sveglio", ha detto Calado. "Pensavo: "Ok, spingo e spero nel meglio". Mi hanno detto che l'avrei raggiunto all'ultimo giro, ma dovevo tenere quel ritmo. Ho rischiato parecchio", queste le parole del pilota Ferrari, che poi ha aggiunto: "La cosa positiva, oltre al podio, è che eravamo molto più vicini al ritmo della Toyota. Senza tutte le piccole cose che sono andate storte, forse avremmo potuto dare loro battaglia".
Da quest'anno nel WEC le termocoperte sono state vietate e questo dunque costringe i team a montare gomme fredde alle loro vetture. Questa situazione ha però causato molti incidenti nel corso della gara. Tra questi riportiamo quello avvenuto all'italiano Antonio Fuoco che ha perso la macchina sul rettilineo anteriore proprio dopo essere uscito dai box. Proprio riguardo questo il direttore di gara Giuliano Salvi ha dichiarato: "Spa è sempre Spa e non si possono sottovalutare le condizioni mutevoli. È stata una scelta basata sulle previsioni del tempo e non credo che abbia cambiato il risultato".
Nonostante la vittoria di Toyota però il costruttore giapponese ha dichiarato che in questo weekend le loro vetture "Non hanno avuto un ritmo fantastico" e questo dunque ha fatto si che il team di Maranello si riavvicinasse ai leader del campionato. Il mese prossimo si disputerà da storica 24 ore di Le Mans, chissà se Ferrari riuscirà a recuperare lo svantaggio nei confronti del loro rivale numero uno. Non ci resta che aspettare il prossimo appuntamento il 10 e 11 giugno 2023.
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