C'è stato un tempo in cui la Ferrari rappresentava un punto d'arrivo per ingegneri, aerodinamici e tecnici con qualsiasi genere di competenze. Oggi, purtroppo, non è così: la storia non basta più. Il team di Maranello, a secco di titoli da ben quindici anni, ha visto indebolirsi quel suo appeal internazionale che in passato aveva convinto figure di grande spessore a sposare il proprio progetto di Formula 1. E ad aggravare la situazione ci si è messa una concorenza che ormai s'è fatta spietata, in pista così come in fabbrica. Ne ha parlato Gerhard Berger in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Facendo il punto della situazione in casa Ferrari per quanto riguarda una campagna di reclutamento dei tecnici che stenta a decollare, Berger afferma: "Devi convincere le persone a trasferirsi a Maranello e non è facile, perché sono preoccupati di non poter vincere lì". Come abbiamo accennato poc'anzi, un ruolo cruciale in tale contesto lo gioca la forte concorrenza che caratterizza la Formula 1 moderna. "Ci sono anche altri grandi team ora, come Mercedes, Aston Martin e persino l’emergente Audi, che stanno anche cercando di attirare ingegneri dalla Red Bull", sottolinea l'ex pilota austriaco.
Berger, inoltre, sospetta che le recenti voci sul possibile approdo di Hamilton alla Ferrari potrebbero essere partite stesso da Maranello, per motivi tattici. "A volte alcune mosse strategiche possono essere utilizzate per attirare ingegneri, in questo caso dalla Mercedes", sottolinea. Infine conclude chiosando: "Non credo che i piloti siano il vero problema della Ferrari, così come non lo erano nemmeno nel 2022. Non si tratta delle loro capacità di guida. Leclerc e Sainz sono eccezionalmente forti".
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