Silverstone 1987, il sorpasso
07/07/2023 08:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

La pioggia a Silverstone è sempre uno sgambetto…anche quando non c’è. Quel giorno, il 12 luglio del 1987, prima si prese la scena attraverso l’assenza, poi la lasciò al sole e al caldo che faceva sudare le lattine di birra appena uscivano dai frigo-bar portatili. 

Le Williams FW11b sono monoposto figlie del talento ingegneristico di Patrick Head, che vengono soffiate via dal resto delle altre macchine dai propulsori Honda. Proprio per questo, Nigel Mansell e Nelson Piquet sanno entrambi che per individuare il nemico a ognuno di dei due basta guardare dentro l’altra Williams. 

Entrambi hanno lo stimolo del pubblico che moltiplica la loro carica agonistica: Mansell vuol fare un regalo alla sua gente, perché legge gli striscioni e sente l’incitamento dalle tribune vestite con la Union Jack; Piquet perché godrebbe il doppio a battere il baffuto antagonista proprio tra le leggendarie curve di casa sua. 

Fuoco di paglia lo scatto di Prost alla partenza: il Professore chiede il tutto per tutto al TAG/Porsche della sua McLaren, ma le due palline gialle e bianche sembrano lanciate da una fionda. Piquet se ne va un poco di più, Mansell lascia tanto battistrada sulla scia dell’inseguimento e quando deve sostituire gli pneumatici a causa della perdita di un piombino, che rende il volante quasi ingovernabile, vede Piquet sull’altra riva di un oceano di secondi. 

L’inseguimento è orgogliosamente furioso, perché il pubblico di Silverstone merita almeno questo regalo; nel frattempo le gomme di Piquet cominciano a soffrire di acne non giovanile; entrambi sanno una cosa: il brasiliano non può permettersi una sosta, a questo punto. 

Giro 62, in uscita dalla Becketts: Mansell in scia al compagno/nemico, a ritmo vertiginoso;  finta la traiettoria a sinistra ed è un inganno speculare nel retrovisore di Piquet; vira a destra bruscamente e a metà percorrenza della curva Stowe, dopo che Piquet ha tentato di smaterializzarlo per chiudergli ogni spiraglio, il Leone d’Inghilterra tiene giù il piede, con le tribune che gli soffiano alle spalle e il tripudio degli ultimi giri che fa convivere un frustrante residuo d’inseguimento e una trionfale passerella. 

Entrambi avevano un sospetto di benzina ormai nel serbatoio. Mansell ha fatto caso alle inclinazioni del casco di Piquet quando era in scia. La Formula Uno è un grandioso insieme di dettagli microscopici. 

- Non importa con cosa corra; se Mansell è in giornata ti sorpasserà. A costo di passare sopra la tua macchina, lui ti passerà -. Firmato Ayrton Senna. 

Foto copertina www.wmbgartgallery.com

Leggi anche: Austria 1975, il gorilla e la pioggia

Leggi anche: Montreal e Gilles Villeneuve, la prima volta insieme

Leggi anche: Monaco 2008 - Quando Lewis divenne Re nel Principato


Tag
storie f1 | mansell | piquet |