"Sono e resto un grande appassionato di questo sport, non mi piace quando mi indicano come un manager senza scrupoli". Comincia così la chiacchierata tra Stefano Domenicali e Motorsport.com. Un'intervista lunga ed interessante, in cui il manager italiano ha affrontato numerosi temi riguardanti il presente e il futuro prossimo della Formula 1, dando delle risposte esaustive. Ve ne proponiamo un estratto.
Negli ultimi giorni la Formula 1 ha reso noto il calendario della prossima stagione, che vedrà andare in scen ben 24 appuntamenti. "Credo sia un numero di gare che va ad equilibrare la domanda che c’è in questo momento, molto alta, con le esigenze del personale che deve girare per il mondo", afferma Domenicali. Poi aggiunge: "La sfida che stiamo portando avanti è quella di avere una logistica migliore possibile, fermo restando che siamo un campionato mondiale, quindi gli spostamenti sono indispensabili. Non è semplice mettere insieme un calendario, ma stiamo lavorando per venire incontro alle esigenze di tutti cercando la soluzione più efficiente possibile".
Nella nota pubblicata dal Circus, però, non si specifica quali saranno i weekend contrassegnati dalla Sprint Race. A tal riguardo, l'ex Ferrari rivela: "Saranno sei, le annunceremo credo a settembre perché abbiamo una ancora un incontro della Formula 1 Commission previsto nel weekend del Gran Premio del Belgio". Quindi annuncia una possibile novità: "C’è una proposta che vorrei fare, in linea con il concetto del Grande Slam: ad un pilota che nel fine settimana dovesse far sue le due pole e le due gare, gli dovrà essere riconosciuto qualcosa in più, che rappresenti bene l’impresa sportiva che ha fatto".
Le variazioni del format del weekend di gara hanno provocato un po' di confusione nel pubblico, nonché qualche critica. "Abbiamo analizzato questo punto. Credo che il rischio sia più legato agli spettatori affezionati, che hanno le loro liturgie, piuttosto che ai nuovi fans, molto più aperti al cambiamento. Non ci sono comunque grandi novità sul fronte ‘format’, vogliamo stabilizzare i sei weekend con la gara sprint e rispettare le abitudini degli appassionati di lunga data", garantisce Domenicali.
In seguito, Domenicali si sofferma sul dominio della Red Bull numero uno guidata da Verstappen e sulle relative conseguenze, sottolineando un aspetto abbastanza particolare: "Doverosa premessa: Max sta meritando ampiamente il successo che sta raccogliendo, bisogna togliersi il cappello. Ovviamente non nego che mi piacerebbe vedere dei campionati con un confronto tirato fino all’ultimo giro dell’ultima gara, come nel 2021, senza però le polemiche di Abu Dhabi. Allo stesso tempo per i nuovi tifosi che abbiamo acquisito è importante avere delle icone che diventano rappresentative di questo sport in modo continuativo. Faccio un esempio, se mi parli di tennis, sport del quale non sono un esperto o uno spettatore assiduo, mi vengono in mente nomi di campionissimi che magari oggi non sono più in attività. I piloti che caratterizzano un’epoca aiutano ad avere dei punti fermi per le nuove generazioni, poi, ripeto, spero che presto potremo vedere più squadre e più piloti in grado di contendersi i titoli mondiali fino all’ultima gara".
Uno dei primi passi fatti da Liberty Media quando ha acquisito i diritti commerciali della Formula 1 è stato l’apertura al mondo social. "Bilancio positivo? Sì, assolutamente, io devo sempre ragionare con un approccio positivo. I social sono piattaforme molto ampie e sta a noi cercare di guidare l’appassionato verso ciò che è vero rispetto a ciò che non lo è, ma come bilancio complessivo è sempre positivo", risponde l'italiano. Che poi fa un bilancio anche sulla sua esperienza alla guida della massima categoria motoristica: "Ho percepito una grande fiducia e una grande credibilità, abbiamo preso diverse decisioni nuove per la Formula 1, una delle ultime è quella relativa al film che stiamo ospitando nel paddock. Qualcuno ha pensato che stessi americanizzando il tutto, forse ci sarà chi ha pensato che non sia più appassionato di questo sport, ma non è così, chi mi conosce lo sa".
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